E poi c'è la questione dell'ambiente:
gli abitanti della Val di Susa si preoccupano delle condizioni del
luogo in cui vivono, è per questo che sono No-TAV. Non sono contrari
alle grandi opere, si chiedono che fine farà la loro valle con un
cantiere così devastante e destinato a durare almeno vent'anni. Ma
nei dibattiti sulla TAV dell'ambiente non si parla nemmeno, in Val di
Susa è il centro delle proteste ma manager e politici rispondono
sempre che è un'opera essenziale per la viabilità. Un circolo
chiuso, una porta sbarrata, o se si vuole un dialogo tra sordi, o
meglio "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".
Eccetera. La verità è però che dell'ecologia si ridacchia o si
sbuffa, anche la gente comune che incontro tutti i giorni alza le
spalle o si allontana spazientita quando si affrontano questi
argomenti, e giornali molto diffusi fanno titoli a tutta pagina sui
"gretini" che se ne preoccupano. Intanto succede questo:
frane che bloccano intere valli, da Nord a Sud, inondazioni
devastanti, siccità altrettanto devastanti, bombe d'acqua, trombe
d'aria. Da qui dovrebbe partire il dibattito sui No-TAV della Val di
Susa, invece ogni volta torna il solito cavallino della giostra: le
opere essenziali, la circolazione delle merci, "chi mai vorrebbe
tornare a impiegare otto ore per andare da Roma a Milano?".
E dunque, l'Alta Velocità è bella ed
è giusto celebrarla, ma quale è il vero prezzo che stiamo pagando?
Anche sorvolando sul denaro (l'analisi dei costi TAV in Italia
confrontata con tratti analoghi in Francia è terrificante), la vera
domanda è: a che prezzo? E' la domanda di Faust, in fin dei conti.
Anche Faust, nella seconda parte dell'opera di Goethe, sogna le
Grandi Opere, e le realizza. Fa anche del bene, ma c'è un prezzo.
Sappiamo bene chi c'è dietro alle grandi opere del dottor Faust, non
sappiamo ancora cosa ci riserva il futuro ma i dati sull'ambiente in
cui viviamo sono ogni giorno più allarmanti, eppure questo non
sembra interessare a nessuno. Qui mi fermo, e per il resto, cioè per
il prezzo da pagare, chiedete ai pendolari per esempio, o a chi vive
in posti che erano bellissimi e ora sono cemento. Nell'anno 2019,
decennale della TAV, ci sono ormai intere valli e paesi in cui ci si
comincia a chiedere se si può continuare ad abitare lì, tra frane e
inondazioni; interessa a qualcuno parlarne?
(Delacroix, disegno per il Faust di Goethe)
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