sabato 31 agosto 2019

«Posti da manager, nessuno li vuole»


Sto facendo dei lavori in casa e mi serve un foglio di carta per proteggere le superfici che non devo verniciare (la sgocciolatura, si sa, è sempre in agguato); così vado a prendere dei giornali vecchi e mi ritrovo davanti questo capolavoro: «Posti da manager, nessuno li vuole». E' un titolo in prima pagina, articolo d'apertura, inchiesta con interviste, e tutto per uno dei soliti tormentoni di quando non si sa più cosa scrivere. Si potrebbero rispondere tante cose, ma questo è uno dei cavallini della giostra che mi tornano davanti più spesso, e lascio perdere. In fin dei conti, da quando non c'è più il mostro di Loch Ness qualcosa bisogna pur scrivere sui giornali, d'estate (detto fra noi, non è che manchino le notizie - ma passi).


Due riflessioni però mi sorgono spontanee e provo ad abbozzarle qui: la prima è che il personale non si trova già pronto sotto i cavoli, bisogna fare formazione e affiancare i nuovi assunti al personale più esperto; così si è sempre fatto, almeno fino alla fine del Novecento. Invece, da quando esistono le agenzie di lavoro interinale (cioè da vent'anni, dalla fine degli anni '90) chi fa impresa pensa che basti una telefonata per trovare e farsi mandare idraulici, elettricisti, muratori, e adesso anche i manager (figuriamoci). Ma la formazione chi la fa? Non mi si dica che ci sono dei corsi, non si diventa idraulici o manager in quindici giorni.
La seconda riflessione è uno dei miei ricordi personali sul lavoro: io sono sempre stato in posizioni basse, ma alcuni miei colleghi hanno fatto carriera e ricordo i discorsi che facevano. In particolare, la maggioranza dei laureati in chimica non volevano fare il Direttore di Produzione e nemmeno il Direttore di Fabbrica. Ne parlavano con disgusto, quasi con spregio. Il lavoro che volevano fare era nelle Vendite, o negli Acquisti. Cioè, uno impiega anni per prendere una laurea in Chimica ma poi non vuole fare il Chimico. Non vuole sporcarsi le mani, insomma, o prendersi delle responsabilità sul campo. Non so se sia così anche in altri settori, di certo a me faceva impressione perché il mio lavoro mi piaceva e sarei stato contento di prendermi quelle responsabilità, ma mi mancava la laurea. Se fossi un direttore di un quotidiano, oggi, indagherei piuttosto su queste cose.
Troppo facile, per gli imprenditori, lamentarsi che non si trova personale specializzato... io andrei a vedere caso per caso, c'è chi ha diritto di lamentarsi e chi no. Ma chi ha più voglia di fare un'inchiesta come si deve, invece di sparare un titolone populista in prima pagina?

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