I protestanti ci hanno sempre
rimproverato l'uso delle immagini sacre. Sulla questione ci furono
molte discussioni, se ne parlò in vari concilii nei primi secoli del
Cristianesimo, poi si arrivò alla frattura definitiva con Lutero e
Calvino. Io sono cattolico e ho il Crocefisso in casa; nelle chiese
protestanti e nelle sinagoghe sto benissimo, ma mi manca sempre
qualcosa e non credo sia solo per abitudine. Però poi rimetto tutto
in discussione quando mi tocca vedere uno come Matteo Salvini (per di
più ministro, quindi rappresentante del mio Paese) che esibisce il
Crocefisso in quel modo, incurante anche delle parole del Papa, e
tutto questo mi fa pensare che abbiano invece ragione i protestanti e
gli Ebrei: in questi casi la questione non si pone nemmeno e si può
con sicurezza parlare di idolatria. Oltretutto, Matteo Salvini
peggiora le cose con il bacino "di nascosto" all'immagine
sacra mentre in Parlamento gli si ricorda quel che è buona regola di
comportamento (quando sei ministro sei ministro di tutti, anche di
chi non è cattolico). Salvini, insomma, si comporta come un bambino
che fa i dispettucci (al Papa, prima che a Giuseppe Conte) e questo
non è certo il comportamento che ci si aspetterebbe da un uomo di
quarant'anni. All'estero, in Inghilterra e nei Paesi anglosassoni,
pensano che noi cattolici siamo tutti così, ipocriti e idolatri, e
Salvini gli sta dando ragione. Come dicevo, io ho in casa il
Crocefisso e mi fermo sempre davanti alle immagini sacre, anche solo
per un momento; andare a Brera o agli Uffizi significa passare
davanti a Santi e Madonne (quelle di Bernardino Luini, per me
inarrivabili), e tutto questo è bello ma poi basta un gesto come
quello di Matteo Salvini ( o dei mafiosi nelle processioni di paese) per sporcare tutto. Difficile che Salvini
riesca a capirlo se non ci è riuscito fino ad oggi, ma le vie del
Signore sono infinite.
Un'altra riflessione mi viene da
Pietrangelo Buttafuoco, che con viso serissimo ed espressione
contrita rimprovera Papa Francesco di confondere i fedeli: i fedeli
credono nella Resurrezione, dice Buttafuoco, e il Papa li sconcerta
parlando invece di comportamenti civili ed etici ma non legati alla
Trascendenza. Ho riassunto un po', andando a memoria, purtroppo sono
questioni che conosco da vicino ed è per questo che mi permetto di
riassumere; ma Buttafuoco ha detto proprio "credono alla
Resurrezione" e questa frase mi ha colpito. Sicuro che sia così?
A me è capitato diverse volte di accennare alla Resurrezione con
fedeli cristiani battezzati, e il più delle volte mi ridevano in
faccia o assumevano pose scettiche. No, la maggior parte dei fedeli
non crede in ciò che è scritto nel Vangelo, non crede nelle parole
di Gesù né sulla Resurrezione né sulla Misericordia, e ridacchiano
o sbuffano quando gli si cita "porgi l'altra guancia", che
bisogna accogliere lo straniero o che bisogna amare anche il proprio
nemico. Non serve a niente nemmeno metter loro davanti il Vangelo con
la pagina giusta aperta nel punto giusto, proprio non ci credono ma
vanno comunque a Messa e si dicono credenti.
Credenti in che cosa,
viene da domandarsi; e la risposta è che credono nel rito, nella
liturgia, nell' "abbiamo sempre fatto così", nella
tradizione insomma. La tradizione cattolica, il prete che sussurra
sull'altare, il genuflettersi, queste cose qui. Poi, quel che c'è
scritto nel Vangelo, la voce di Dio, è cosa secondaria. Magari si
ascolta il Vangelo in latino, non conoscendo il latino, oppure si sta
in silenzio composti e contriti ma senza ascoltare veramente. Anche
qui siamo dalle parti dell'idolatria, e purtroppo stavolta vale per
tutti, non solo i cattolici.
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