lunedì 25 febbraio 2013

Aspettando le macerie

Agli italiani, e soprattutto ai lombardi, piace vivere in mezzo alla sporcizia, e ai politici ladri. Da oggi lo sappiamo con certezza (io non mi ero mai fatto illusioni, ormai si sa).
Quanto durerà? Durerà fino a quando i vecchi avranno finito i soldi, fino a quando si pagheranno le pensioni che servono ai vecchi per mantenere i figli disoccupati. E dopo? Dopo, forse, anche i più duri di zucca capiranno che cosa è successo.
AGGIORNAMENTO al 4 marzo 2013: arrestati per vicinanza alla camorra un ex assessore monzese e un ex assessore milanese, entrambi in giunte leghiste-berlusconiane. Immagino che torneremo a votare presto, in Lombardia. (il giorno 12 marzo 2013 arresti anche per un ex direttore di "La Padania" e altri sette o otto ciellini o leghisti, sempre scandali legati alla sanità lombarda). L'ondata di arresti e sequestri prosegue il 3 aprile 2013, legata agli impianti eolici e alle energie alternative: arresti e sequestri in Sicilia, Calabria, Campania, e Lombardia. Come si diceva, ormai sono quattro le regioni in mano alla criminalità organizzata: e dunque un saluto a Roberto Maroni, che è stato ministro degli Interni in tutti questi anni recenti. Efficientissimo, a quel che vedo; intervistato oggi dal Tg Lombardia della Rai, ha detto che sono illazioni e che alle illazioni lui non risponde. Illazioni? Ok, la prossima volta che vi danno una multa siete autorizzati a non pagarla: se il Presidente-Governatore della principale Regione d'Italia definisce "illazione" le sentenze della Cassazione, allora si può mettere in discussione qualsiasi cosa. Siamo davvero messi male, ma fa bene Maroni ad approfittarne: se i lombardi lo votano...
AGGIORNAMENTO al 14 marzo 2013: «abbiamo toccato il fondo, peggio di così è impossibile»  « no, si può ancora scavare». Beppe Grillo al piccone, Casaleggio alla vanga, gli eletti del Movimento a portar via con le carriole. Non è una battuta, purtroppo.
AGGIORNAMENTO al 26 marzo 2013: confermati i sette anni di carcere per vicinanza alla mafia a Marcello Dell'Utri. E dunque, si può dire senza pregiudizi (anzi, con giudizi definitivi a più livelli) e senza il minimo rischio di querele che gli italiani in questi vent'anni hanno votato felici e contenti, senza nemmeno turarsi il naso, per un partito fondato a) da un corruttore di giudici, Cesare Previti  b) da un uomo molto vicino alla mafia siciliana, Dell'Utri. Roberto Maroni è stato al governo per vent'anni accanto a queste persone, e continua ad essere solidale con loro.
AGGIORNAMENTO al 30 marzo 2013: nel Mov.5stelle continuano a dire che sono contro ai partiti e ai sindacati. Detto così: "i" partiti e "i" sindacati. Non è che siano contrari a questo modo di gestire i sindacati e i partiti, o che stiano criticando questo o quel dirigente, nel qual caso avrebbero mille ragioni; ce l'hanno proprio con i partiti e i sindacati. Quindi, o sono fascisti (nel senso di fautori di una dittatura che abolisca i partiti) o sono ignoranti (nel senso che non hanno idea di cosa siano partiti e sindacati).
AGGIORNAMENTO al 4 aprile 2013: oggi anche Renzi ha detto che bisogna fare l'accordo con il Pdl. E dunque, chi in un un modo chi un altro, sia Renzi che Grillo ci stanno spingendo verso un nuovo governo Berlusconi; pare che delle condanne per mafia e per corruzione di Previti e di Dell'Utri non importi un fico a nessuno. Fico come foglia di fico, per usare un'immagine cara a Beppe Grillo.
AGGIORNAMENTO al 18 aprile 2013: da oggi è ufficiale, Roberto Formigoni ha governato per cinque anni, ma falsificando le firme della sua lista. Che l'abbia fatto lui di persona o qualcuno a lui vicino, poco cambia; che non ne avesse bisogno, come dice lui, è un'aggravante. La Lega Nord e Maroni, come sempre, fanno finta di niente.
AGGIORNAMENTO al 21 aprile 2013: confesso che cominciavo a crederci, ci siamo andati molto vicini: Bersani che riceve l'incarico, Grillo che dice (col suo stile) "gli dò la fiducia ma poi lo tengo per le palle", ed ecco finalmente fuori gioco Berlusconi, la Lega, l'agenda Monti, eccetera. Oggi avremmo un governo nuovo, non il migliore ma qualcosa ci sarebbe stato e si poteva cominciare. Invece no, Grillo ha detto altre cose e non è andata così.
AGGIORNAMENTO al 24 aprile 2013: ancora arresti in casa Lega Nord, tocca all'ex tesoriere Belsito e si parla di coinvolgimenti in casa Bossi. C'è chi parla di cose ormai passate, io invece temo per il futuro: visto che gli elettori hanno ormai definitivamente abdicato, ormai sono rimasti solo giudici e carabinieri (e finanzieri, e vigili del fuoco...) a tenere in piedi il nostro Paese. C'è da aver paura, appunto.
AGGIORNAMENTO al 29 aprile 2013: Letta Facta est.
AGGIORNAMENTO al giugno 2018: dopo l'indimenticabile Renzi (l'uomo che fece chiudere L'Unità, detto en passant), il nuovo Craxi che ha azzerato il PD (come Craxi fece col glorioso PSI, voto più voto meno, tenuto conto che il PSI era più piccolo del PCI-PDS), dopo la parentesi Gentiloni (altra brava persona, come Letta jr, ma si sa che le brave persone in Italia non hanno seguito), c'è ancora gente "di sinistra" che vota per Grillo. Eppure, le elezioni del 2013 parlavano già chiaro, chiarissimo: si parlava di un appoggio esterno a Bersani, ma i grillini che erano d'accordo furono espulsi dal M5S. Cinque anni dopo, dimenticato tutto, azzerato tutto: gli elettori italiani hanno una memoria di brevissima durata, qualche giorno, come le mosche insomma.
AGGIORNAMENTO a luglio 2018: la barzelletta d'Italia, quella che tutti raccontano o hanno riso sentendola raccontare, quella del politico che viveva in un appartamento panoramico a Roma, in pieno centro, ma non sapeva chi gli pagasse l'affitto. Ebbene, in questo 2018 quel politico, la barzelletta d'Italia, è stato eletto sindaco di Imperia. Così va, inutili a questo punto le dotte analisi sul voto, sulla "crisi della sinistra", sulla "supremazia tedesca nell'area euro", eccetera eccetera. Di che cosa si vuol parlare, se la barzelletta d'Italia viene eletto e gli si dà ancora fiducia? Al di là delle dotte analisi da salotto tv o da commento economico politico sui quotidiani, la verità è che gli elettori italiani dormono sonni profondi...quando si sveglieranno, sarà troppo tardi (è già troppo tardi).
AGGIORNAMENTO a settembre 2018: ecco, dagli anni '90 in su ci hanno raccontato fino allo sfinimento la storia che ciò che è statale è pessimo e invece i privati avrebbero sistemato tutto. Poi crolla il ponte a Genova, ma nessuno parla di ciò che è evidente: se i privati annunciano spese per la manutenzione, il titolo crolla in Borsa. Chi compera azioni lo fa per guadagnarci, guarda che novità.
AGGIORNAMENTO a febbraio 2019: difficile tenere il conto: adesso Formigoni (6 anni), dopo Previti (corruzione di un giudice), Dell'Utri (vicino alla mafia), Berlusconi (frode fiscale) tutti sui 5-6 anni di galera, definitivi. Poi vanno aggiunti Bossi e i dirigenti leghisti di Trenord (chi ha denunciato le ruberie ha perso il posto di lavoro), Alemanno a Roma (6 anni in primo grado). La gente si lamenta ma poi, alle elezioni, vota per i ladri, i corrotti, i mafiosi: per loro o per il loro partito. Quantomeno, a sinistra gli elettori sono stati più attenti: la perdita di voti del PD parla chiaro, ma va anche detto che nessun dirigente PD (né Renzi, né D'Alema, né Veltroni, né Rutelli...) ha mai subito condanne. Un minimo di attenzione agli elettori andrebbe richiesta: in Abruzzo hanno votato per il partito delle "casette" dopo il terremoto, in Liguria per il partito dei tre condoni edilizi in nove anni... Che dire, mah.
AGGIORNAMENTO a giugno 2019: i commenti su Ferrara, dove la sinistra cede il sindaco alla destra dopo 73 anni, mi fanno subito pensare a Parma dove la stessa cosa è già accaduta. Chi si ricorda come andò a finire a Parma? Finì con la bancarotta, la città di Parma (città gioiello sotto le amministrazioni PCI-PSI) fu dichiarata fallita. Dato che la cosa è accaduta dopo tre legislature Lega/Forzitalia, non si può nemmeno dare la colpa alle amministrazioni precedenti. In seguito, fu eletto sindaco Pizzarotti (eccetera, Pizzarotti non è più grillino ma è ancora sindaco). E poi Bologna, con il sindaco Guazzaloca: Guazza chi??, diranno i nostri simpatici commentatori. Eh sì, la memoria non è il vostro forte. Buona fortuna a Ferrara, magari stavolta va diversamente, magari stavolta il neosindaco non andrà in galera, chissà.
AGGIORNAMENTO al settembre 2019: dopo sei anni e mezzo, Grillo e Casaleggio fanno un governo con il PD. E se l'avessero fatto subito, nel 2013, dopo le elezioni? Bersani glielo aveva chiesto, loro hanno risposto di no e chi era favorevole fu espulso dal moVimento. Quanto tempo si sarebbe risparmiato...(anni, non mesi). Nel 2018 Grillo scarta Berlusconi (corrotto) ma si tiene la Lega (fondata da un tizio che si fotteva i soldi del partito, coinvolta in molti scandali, al governo da un quarto di secolo proprio sottobraccio a Berlusconi...). Adesso vedremo come continua la storia, ma da Grillo e da Casaleggio un po' di autocritica, almeno un pochino? Mah.


La vignetta di Altan è del 2010, e viene da L'Espresso (29 aprile 2010)

lunedì 18 febbraio 2013

Il segretario regionale della Lega

Il capogruppo regionale della Lega Nord, in Lombardia, ha usato i soldi pubblici per pagare le spese del matrimonio della figlia: ricevimento sontuoso, regali, pranzo per molti invitati, eccetera. E questa era la notizia dei giorni scorsi: la settimana scorsa si è venuto a sapere che sempre a quel genero (deve volergli un gran bene) il signor Stefano Galli ha affidato consulenze per quasi duecentomila euro.
L’attuale segretario regionale, il signor Salvini, pochi giorni fa ha invitato tutti a una festa a base di pane e nutella: ce l’aveva con un consigliere regionale del PD, che ne aveva messo un barattolo in nota spese. Ora, far pagare un barattolo di nutella al contribuente è pur sempre una cosa che fa arrabbiare, ma si tratta di una spesa contenuta (una moneta due euro) e potrebbe anche essere una svista, parte di un conto di rimborsi spese reali. Pagare il conto di nozze della figlia, invece, non può certamente essere una svista; così come non può essere una svista farsi pagare dal contribuente i lavori di sistemazione nel terrazzo della propria villa, come ha fatto Umberto Bossi.
Vogliamo andare avanti? Proprio ieri Silvio Berlusconi ha detto che vuole davvero costruire il Ponte sullo Stretto di Messina: lo ha detto con estrema chiarezza, “sogno un giorno di camminare sul Ponte di Messina”, e il filmato è già disponibile su youtube. Le Grandi Opere, come le paratie del Lago di Como: chi c’è stato in questi due anni sa come è andata a finire, il Lago è da anni oscurato dal cantiere proprio nel suo punto più bello, in piazza Cavour; non solo, le nuove opere iniziate stanno provocando crolli e smottamenti. Dopo anni e anni di governo della Lega e di Berlusconi, la situazione è questa, ormai senza speranza: i cittadini di Como se ne sono finalmente accorti, e nel 2012 hanno abbandonato la Lega e Berlusconi.

Che dire di tutto questo? Roberto Maroni si presenta come una novità, ma è in politica da un quarto di secolo ed è sempre stato a fianco di Bossi e di persone come il capogruppo Stefano Galli. Vale la pena di ripetere: Bossi e Maroni fondarono la Lega insieme, impossibile che Maroni non sapesse cosa stava facendo Bossi con i soldi del finanziamento pubblico. Stefano Galli era il capogruppo regionale della Lega Nord, impossibile che a Maroni sia sfuggito cosa stava facendo. La Lega Nord era in consiglio regionale con Formigoni e Zambetti e Nicoli Cristiani (eccetera), impossibile che a Maroni (per lunghi anni ministro dell’Interno di Roma Ladrona) siano sfuggite le infiltrazioni della ‘ndrangheta sia in Regione che nei consigli comunali (vedi Buccinasco).

Ora Maroni prende in mano la scopa e pretende di essere credibile, dopo più di vent’anni in cui ha avallato tutto ma proprio tutto – per esempio come Ministro del Lavoro è stato lui a introdurre il precariato obbligatorio a vita; e avendolo visto con la scopa in mano mi tocca concludere questo post, prima che mi venga la tentazione di scrivere cosa se ne può fare Maroni di quella scopa.
Lombardi, svegliatevi...nella nostra Regione ci sono almeno tre candidati migliori, direi anche quattro: a venir giù dalla brocca si è ancora in tempo. Si può fare di tutto, federalismo compreso: ma non certo con la classe dirigente che abbiamo visto al governo della Lega in questi ultimi vent’anni.
PS: Cari elettori leghisti, io sono qui sotto il pero che vi aspetto: come voi ne sono cascati già tanti, ormai c'è una gran folla. Manchi solo tu, ti preparo il materasso così caschi sul morbido.

AGGIORNAMENTO AL 23 FEBBRAIO 2013: ieri Maroni in un comizio ha parlato di spie, di Stasi, di DDR, dell'essere spiati - ma non è lo stesso Maroni dei body scanners agli aeroporti? Non è lo stesso Maroni che ha riempito le strade di videocamere, le statali di tutors, eccetera eccetera? Sì, è proprio lo stesso Maroni.

sabato 9 febbraio 2013

Futurismo

Il futurismo ha due facce: una allegra, giocosa e simpatica; l’altra truce e minacciosa, funerea.
Il futurismo nasce più o meno cent’anni fa, agli inizi del Novecento, preceduto dal Ballo Excelsior, dalla nascita del fumetto, dal Liberty. Gli esponenti dell’ala simpatica del futurismo sono molti; a me piace ricordare soprattutto Bruno Munari, grandissimo designer e architetto, che iniziò col futurismo ma che poi dal futurismo prese le distanze. Anche tra i russi si trovano esempi di futurismo simpatico e divertente, o comunque impegnato nella satira sociale (Majakovskij, La cimice); purtroppo la faccia più nota e prevalente del futurismo è l’altra, quella nefasta.
La faccia brutta del futurismo è nell’esaltazione della guerra: il suo “manifesto programmatico” è infatti un libro intitolato “zzang tumb tumb” di F.T.Marinetti, che non è una storia a fumetti ma il rumore delle bombe e delle pallottole sul campo di battaglia. A Marinetti la guerra piaceva, la chiamava “igiene del mondo”.
Il mito della velocità è l’altra faccia negativa del futurismo. Non perché la velocità in sè sia un fattore negativo (a tutti piace arrivare presto, mi sembra quasi inutile dirlo ma non si sa mai) ma per l’assoluta e dittatoriale certezza, un vero dogma, con cui viene pronunciata ed enunciata. Di recente, lo storico dell’arte Salvatore Settis ha fatto notare una cosa, dati alla mano: con il costo di pochissimi chilometri di TAV (treni ad alta velocità) si potrebbe ricostruire senza problemi il centro storico dell’Aquila, la città devastata da terremoto. Questo non succede, aggiungo io, perché la percezione di quasi tutti è che andare a trecento all’ora (mi si passi il termine) è figo, mentre ricostruire l’Aquila (città antica) è cosa noiosa. Anche questo modo di ragionare fa parte dell’eredità del futurismo marinettiano: le cose vecchie sono noiose, “uccidiamo il chiaro di luna” è una delle citazioni più famose di Filippo T. Marinetti.  Marinetti dunque esaltava la guerra, e poi si annoiava davanti al chiaro di luna: a me basta per prendere le distanze da lui e dal suo movimento.
C’è poi il mito del cemento, il cemento razionalista, che è la diretta conseguenza del mito della velocità. Con il cemento si costruisce velocemente, con il cemento armato si costruisce ancora più velocemente, il futuro è nel cemento; si dichiara dunque guerra a tutto ciò che è naturale, come il chiaro di luna, e disturba il Liberty, cioè il lavoro manuale, il piccolo piacere personale, l’individualità anche nella costruzione delle case. Il razionalismo in architettura, al di là delle sue premesse teoriche, ha portato ad un’architettura sempre più uguale in ogni parte del mondo; se individualità ci deve essere, non è quella del proprietario ma quella del costruttore o del padrone. A Roma, in nome del razionalismo e del futurismo, fu distrutta gran parte della città antica per costruire Via dei Fori Imperiali e così fare le parate militari...

Ormai sono passati cent’anni, i baffi impomatati di Marinetti e di D’Annunzio ci appaiono patetici e antichi, eppure quel topo futurista continua a rodere e a costruire, e a mangiarsi l’ambiente in cui viviamo. Speriamo che non arrivi anche un’altra guerra: a Marinetti settant’anni di pace sarebbero sembrati noiosi, il suo ideale di vita ero lo zzang tumb tumb dei campi di battaglia del 1914-18...