sabato 25 gennaio 2020

Crozza & Razzi


«Parlare di un politico inetto con la satira spesso è tagliargli le gambe» dice l'attrice Anna Bonaiuto in un'intervista (Il Venerdì di Repubblica, 27 settembre 2019). Ne siamo proprio sicuri? Basta guardare a cosa è successo in questi ultimi anni, per esempio con la caricatura del deputato Razzi fatta da Maurizio Crozza. In teoria, Razzi poteva uscirne distrutto; all'atto pratico, la satira "terribile" fatta da Crozza con la sua imitazione lo ha fatto diventare famoso e popolare. Senza Crozza, Razzi sarebbe stato dimenticato in poche settimane; grazie a Crozza, oggi Razzi se la cava benissimo e anzi se la gode. Ricordo brevemente come divenne famoso Razzi: eletto nel partito di Di Pietro, trasmigrò immediatamente da Berlusconi, insieme ad altri, per potergli garantire di governare. Si dice che Razzi sia stato letteralmente comperato da Berlusconi, comunque sia non un bel comportamento davanti agli elettori. Ricordo anche le imitazioni di Berlusconi fatte da Sabina Guzzanti: satira graffiante, da uscirne distrutto, e invece Berlusconi è ancora qui a spiegarci cosa si deve fare per raddrizzare il bilancio dello Stato, anche dopo una condanna penale definitiva e pesantissima (cinque anni per frode ai danni dello Stato, tanto per la precisione). Gli esempi sarebbero tanti, infiniti; preferisco fermarmi qui e scrivere cosa penso davanti a certe satire tv, Crozza compreso: complimenti per il successo, ma cosa c'è da ridere? La situazione è tragica, e io non riesco a riderci sopra. Oggi ci sono addirittura politici che fanno battute su ragazzine di tredici anni rapite e magari uccise, ed hanno grande successo (Matteo Salvini quando parla di Liliana Segre e Anna Frank, tanto per capirci). In un altro programma televisivo, pochi giorni fa (quello di Serena Dandini) ho ascoltato una battuta (pessima, oltretutto) perfino sulla catastrofe degli incendi in Australia. Tanti auguri ad Anna Bonaiuto, quindi, per il suo nuovo spettacolo; ma la situazione è quella che è. Una situazione che preoccupa, e non poco.
 
(satira politica del 2004: Plantu su "Le Monde")
 

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