sabato 25 luglio 2009

Folon

- Quando vengo qui a Firenze vado a cercare le ali degli angeli di Beato Angelico: all’epoca di Beato Angelico c’era lo specialista per le ali degli angeli, così come c’era lo specialista per le nuvole, lo specialista per il viso della Vergine. C’erano specialisti che andavano da una bottega all’altra per disegnare le loro specialità, così non è dato sapere chi ha fatto cosa. So soltanto che quando guardo le ali degli angeli del Beato Angelico resto assolutamente meravigliato, e cerco di copiarle perché sono bellissime.
(Jean Michel Folon, da Repubblica del 22.9.2005)
Mi ero abituato all’idea di avere Folon tra i miei contemporanei. Lo conoscevo ormai da tanti anni e, come per tutti, era stato amore a prima vista. Mi piaceva l’idea, anche nei momenti più bui (come questo che stiamo passando) che Jean Michel Folon fosse da qualche parte, in quello stesso momento, a dipingere qualcosa di bello. Perché di sicuro era qualcosa di bello, quello che Folon stava dipingendo; bello come la colomba della pace che ci tiene compagnia da tanto tempo, per esempio: una delle tante colombe dipinte da Folon.
Giuliano, 20.10.2005

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