giovedì 16 luglio 2009

L'arte di risolvere i problemi

Nel 1990, per i mondiali di calcio, lo stadio di Milano venne sopraelevato e si costruì il terzo anello, meraviglia delle meraviglie. Però da quel giorno l'erba del prato non volle più saperne di crescere. Non gli arrivavano più né la luce né l'aria, e tristemente ingialliva e moriva ogni volta veniva reimpiantata. Ci sono filmati d'epoca quasi comici: i calciatori (i campioni dell'Inter e del Milan, e anche quelli di passaggio) intenti a risistemare un fazzolettino d'erba, o una zolla bella grossa, dopo averci inciampato contro e averla staccata da terra. L'erba non cresce più ormai da 15 anni, a Milano stadio di San Siro: tutti gli aggiustamenti fatti in questi anni sono stati solo dei palliativi, quel magnifico terzo anello bisognerebbe proprio non averlo mai costruito. Ma quest'anno, finalmente, sono successe due cose: la prima è che il Grande Capo del calcio, l'ineffabile Franco Carraro, ha decretato che gli stadi italiani sono i più brutti d'Europa e che quindi bisogna rifarli se vogliamo ospitare gli Europei del 2012 (con conseguente flusso di denari verso chissà mai chi). La seconda è questa: grazie alla tecnologia moderna, oggi è possibile fare i campi di calcio con l'erba finta, cioè di plastica. L'idea piace molto, e già le lobbies dei costruttori di prati finti hanno iniziato a spingere il prodotto: sull'erba finta, dicono i produttori, i calciatori giocano meglio e non si fanno male. Abbiamo adunque risolto un grave problema: e per questo bisogna ringraziare i grandi ingegni che abbiamo al governo (del calcio e non solo), cioè i signori Galliani soprattutto, ma anche altri che non nomino per carità di patria e anche perché, a dire il vero, per oggi ne ho abbastanza.
L'erba artificiale mi sta benissimo, magari al Cairo o in Sicilia. Ma che non si riesca a far crescere un prato in Lombardia, magari a Bergamo dove piove sempre, è un gran bel risultato, da mettere insieme all'altra bella collezione di risultati visti fin qui, magari a fianco dei casinò sulle spiagge (ovviamente vendute ai privati), alle banconote da un euro e al resto della finanza creativa del buon Tremonti. E' così che si risolvono i problemi, in Italia: e quindi tanti auguri a tutti quanti.
(Giuliano 21 giugno 2005)(le foto della Padania dopo Bossi vengono da "Fata Morgana" di Werner Herzog) (si tratta del Sahara, ma tra poco sarà difficile notare la differenza)

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