venerdì 14 maggio 2010

Marketing

«Dal mese prossimo – ricorda un Gerry Scotti insolitamente serio, ma cordiale – questa trasmissione potrà essere vista solo sui canali digitali terrestri. Per continuare a vederci, dunque, è necessario procurarsi un decoder. Se non l’avete ancora fatto, ricordatevi di procurarvi un decoder, e dite ai vostri amici di procurarsene uno anche loro.»
Magnifico. Questo messaggio, ripetuto molte volte e non solo da Gerry Scotti, è davvero fantastico, qualcosa da campionare e mettere in bacheca. “Procuratevi un decoder”, dice il simpatico conduttore televisivo: o bella, e come ce lo si procura un decoder? Cresceranno nei campi, i decoder, o bisogna raccoglierli dagli alberi? Quando fioriscono, i decoder? Si raccolgono in primavera, ai bordi dei fossi, oppure in autunno, come l’uva? Si possono coltivare in un vaso, sul balcone? Data la forma e le dimensioni, opterei piuttosto per qualcosa che cresce a terra, come le zucche, o magari bisogna scavare per tirarlo fuori, come le patate. O forse è un animale: procurarsi un decoder significa magari andare al canile, o dal veterinario, e vedere se ne hanno lì uno abbandonato da portare in casa. Escludo subito la prima cosa che mi era venuta in mente: cioè che si tratti di un’istigazione al furto. No, non è possibile: uno come Gerry Scotti non può aver detto “procuratevi un decoder” dandogli quel senso lì.
No, il decoder va comperato in apposito negozio, previo pagamento di denaro. Ecco dunque la parola proibita, quella che non va mai pronunciata: PAGARE. Il decoder va pagato, e dovete pagarvelo voi: in alternativa, potete cambiare il televisore (tutti i tv che avete in casa, mica uno solo), e anche il videoregistratore è meglio cambiarlo, se no registrare diventa un casino. E ancora: il decoder ha un suo telecomando, distinto da quello del televisore: se volete guardare la tv col televisore vecchio e il decoder, dovete usare due telecomandi (se avete anche il decoder del satellite, tre telecomandi: uno per ogni mano). E non è finita: bisogna chiamare anche l’antennista, non è detto che la vostra vecchia antenna vada bene. Io sono stato fortunato, abito in un condominio e la spesa (quella dell’antennista, non quella dei decoder) è stata divisa per otto: ma chi abita da solo dovrà pagare tutto da solo. Finita l’operazione del digitale terrestre, quando ce l’avremo tutti, è probabile che tutte le trasmissioni diventino a pagamento: se vuoi vedere qualcosa, comperi l’apposita tesserina e paghi. Prima non era possibile, adesso sì: è questo il progresso.

Solo un piccolo esempio, perché ormai tutto funziona così. Un tempo c’era “anche” la pubblicità, oggi esiste “solo” la pubblicità: e io sono in grave difficoltà, i messaggi pubblicitari di regola li cestino, invece oggi arrivano sotto forma di spot anche i contratti. «Dai sfogo alla tua voglia di sms!» leggo sul mio telefonino: io un messaggio che inizia così non lo leggo nemmeno, lo cancello alla prima riga. Invece no, sotto c’è una proposta di contratto. «Tre mesi di telefonate gratis!»: sì, ma dopo? Giro e rigiro la pagina di pubblicità, vado sul sito, rileggo l’sms, niente: non c’è scritto. Ok per i tre mesi gratis, ma dopo? A chi lo chiedo, al 187? Compongo il numero, e parte un jingle: pubblicità anche qui...Quando si arriva al contatto desiderato, dopo almeno cinque minuti di telefonata, c’è un messaggio registrato che ripete esattamente quello che diceva lo spot.

Non so, può darsi che in origine il marketing fosse una cosa seria: io non ho mai lavorato alle vendite e non lo so. So invece cosa è diventato oggi, marketing è sinonimo di fregatura.
(e abbiamo al governo il re delle televendite: ma nel 1995 sulle televendite c’è stato un referendum, avremmo potuto fermare tutto e non l’abbiamo fatto.)

PS: questo post è già stato messo on line il 9 gennaio scorso. Adesso tocca alla Lombardia: stessi spot e stessa terminologia (mai dire che il decoder bisogna comperarlo, pagarlo, spenderci soldi!) con l'aggiunta di piccoli spot dove si spiega alle gentili massaie che non serve cambiare l'antenna. Anche dove abito io non abbiamo cambiato l'antenna, ma abbiamo dovuto "procurarci" un antennista (cioè pagarlo) per fare le necessarie modifiche...

5 commenti:

Amfortas ha detto...

Beh si potrebbe parafrasare Cammarano:
A procacciarci un decoder su su scendiamo, per le propinque ville.
Io non so quando verrà l'ora X qui in FVG e sinceramente, al momento, non so neanche se farò il grande passo. Chissà.
Però nello scenario che prevedi, quello del tutto a pagamento, c'è anche del buono, e cioé l'eliminazione quasi fisica delle tante cazzate in cui s'inciampa anche senza volere.
Ciao Giuliano.

Anonimo ha detto...

Non comprerò il decoder, smetterò di guardare la RAI (quel poco che continuo a seguire)

Giuliano ha detto...

Paolo, hai ragione: c'è sempre un lato positivo nelle cose!

Ad Ange suggerisco delle alternative, tipo la tv via internet: comunque il lato positivo c'è anche qui, senza il decoder non prenderemo più non solo Pippo Baudo e Bruno Vespa ma anche Rete4 e Canale5 e Italia1.

Il mio pensiero va alle persone anziane, e a quei poveri disgraziati nelle valli di Cuneo che si sono trovati a pagare per non ricevere niente (lì il segnale perfetto non arriva).

Ermione ha detto...

Io ho il decoder incorporato - incauto acquisto di una tv enorme fatto due anni fa, bellissimo schermo ma niente da vederci. I canali digitali terrestri gratis offrono ben poco, solo Iris dell0odiata Mediaset dà film di qualità e senza troppa pubblicità. Per il resto una cosa obbrobriosa. Ormai la TV mi serve solo come sottofondo mentre navigo su internet; utilissima, no?

Giuliano ha detto...

iris ti sembra bella perché trasmettono i film vecchi! Io ci ho visto dei Clair che non trovavo da decenni
:-)
Hai visto quanti canali di calcio 24 ore su 24?