mercoledì 16 febbraio 2011

Pubblicità 3

“La tua casa nel verde”: ma che significa? Significa che, dove c’era il bosco, un prato, un campo coltivato, adesso c’è una casa. Se la comperi, è tua: ma il verde, ormai, puoi scordartelo. Anzi no: il verde esiste ancora, ma nel senso che gli danno i geometri e gli architetti: due piantine striminzite, con il regolamentare e obbligatorio cerchio di cemento stretto poco sopra le radici.
I geometri e gli architetti hanno questo curioso concetto del verde: per loro, è un elemento d’arredo, un po’ come i lampioni e i portaombrelli. Ovvio che l’alberello stentato dovrà starsene al suo posto, non crescere troppo, non fare troppe foglie, e se poi comincia a fare sul serio e butta qualche radice un po’ troppo prosperosa, lo si sega alla base: le radici danno fastidio quando si parcheggia.
Capostipite di queste speculazioni edilizie “raffinate” fu Silvio Berlusconi con Milano 2 e simili: ma dove adesso c’è Milano 2, col suo laghetto artificiale e il verde che se ne sta al suo posto, c’era la tenuta agricola che fu dei Casati-Stampa, e prima ancora, per secoli, di tante altre famiglie che la accudivano con cura. “Accudire con cura”, prima delle speculazioni edilizie, significa magari starsene a casa d’inverno, e non fare niente oltre alla pulizia dei sentieri e alla rimozione delle piante cadenti e del legno secco, che potevano essere causa d’incendio. Questo è quello che si è fatto per secoli, per millenni.
Le prime grandi speculazioni edilizie, terrificanti, sono degli anni ’50; dopo, si pensava, avremmo tenuto conto degli errori fatti e cercato di rimediare. Invece no, si è continuato sulla strada di stereotipi come “l’edilizia traino dell’economia”, e tra un condono e un centro commerciale, un rondò e una quarta corsia, si sono mangiati tutto quel poco di terra e di bosco che era faticosamente sopravvissuta alle precedenti speculazioni edilizie. E tutto questo, bisogna purtroppo dirlo, nell’indifferenza generale; e anzi, spesso con approvazione profonda e ammirata. C’è tanta gente che vive ancora come se si fosse nei beati e spensierati anni ’50: magari hanno diciott’anni, ma ragionano ancora in quel modo lì, e non c’è verso di fargli alzare la testa, di guardare intorno. Anche se vedono, non capiscono.
Quando sento dire “il verde” so che sto parlando con una persona che non ha nessun contatto con la natura, e nemmeno vuole averne. “La tua casa in mezzo al verde” significa diserbanti, pesticidi, insetticidi, cemento, asfalto, autobloccanti, sale a quintali se no poi la neve, eccetera. “La tua casa in mezzo al verde” significa automobili enormi, suv e fuoristrada, moto da cross, bici da cross, cani enormi da tenere chiusi in casa, qualsiasi cosa pur di non avere contatto con la natura.
Silvio Berlusconi già lo sapeva, in anni lontani: una di queste pubblicità è proprio sua, del 1985; l’altra è più recente, del 2006. Io, per quel che mi riguarda, in mezzo al verde ci vivevo per davvero: ma poi sei venuto tu, con la tua casa in mezzo al verde, e adesso non ho più non dico le ranocchie e i rospetti e le farfalle, ma nemmeno i passeri, le cince, le rondini. C’è solo la tua casa, e la tua, e la tua, e la tua, e l’ipermercato, e il bar, e il marciapiede che è diventato indispensabile perché qui girano la tua macchina, quella di tua moglie, quella di tua figlia, quella di tuo figlio, e il rondò perché l’altro giorno con tutte queste macchine hanno fatto un incidente, e insomma – dico - se volevate vivere lontano dal verde potevate scegliere un altro posto, invece di venire qui.



PS: E questo magnifico esemplare di natura incontaminata che vedete sulla pubblicità? L'erba la raspiamo via col diserbante, nell'acqua un bel disinfestante potente contro le zanzare, e l'uccello magari gracchia, ha una brutta voce, dà fastidio, rompe i coglioni, fa la cacca qui e là, se la fa sulla mia macchina prendo il fucile e gli sparo (niente paura: è volato via un attimo dopo che hanno aperto il cantiere e ha visto le ruspe, è andato a cercare un posto dove non ci sono case – speriamo che ce ne siano ancora...)

4 commenti:

annarita ha detto...

Anche questo è un leit motiv della pubblicità. Qui tra Roma è Viterbo è pieno di cartelli del genere, però devo dire che alcune costruzioni in mezzo al verde lo sono davvero, almeno per ora. Poi ne ho vista una che mi ha divertita molto: ville nel golf. Te l'immagini che bello vivere circondati da campi da golf, tra palline che fischiano e mandano in frantumi i vetri? Mi sembra assurdo, spero di aver capito male :-) Forse si tratta di costruzioni in caldi e avvolgenti maglioni ;-p

Giuliano ha detto...

le uniche vere "case nel verde" sono quelle che si fanno i ricconi in Sardegna, nei parchi nazionali...Lì si può star sicuri che, dopo, non costruirà più nessuno.
Ho letto che stanno progettando una superstrada che va da Orte fino a Mestre: addio Umbria, addio Marche, addio Maremma...(si comincia con la strada, poi si lottizza)

franz ha detto...

se vendi una casa nel verde a una persona è una casa nel verde, se vendi una casa nel verde a 10.000 persone...

Giuliano ha detto...

sintesi perfetta! La cosa straordinaria (si fa per dire) è che tutto questo è avvenuto con la Lega Nord al governo, quelli del "padroni a casa tua". Che si traduce: "il sindaco e il presidente della provincia sono padroni a casa tua", e se passa questa legge sul federalismo nessuno potrà più fermare niente. Preparatevi!!!