venerdì 11 febbraio 2011

Laurence Sterne ( III )

Farei 50 miglia a piedi, giacché non ho un cavallo che valga la pena di montare, per andare a baciare la mano a quell'uomo che avesse la generosità di lasciar le redini della sua fantasia nelle mani dell'autore, e si abbandonasse al piacere della lettura senza sapere né domandarsi il perché.
(Laurence Sterne, Tristram Shandy: volume terzo, capitolo dodicesimo )

Nel corso delle infinite digressioni del libro, Sterne trova il tempo di parlarci dei nomi di battesimo (quarto volume); del Tempo, di Locke e di Sant'Agostino (terzo volume, cap.18) ; del cardine di una porta da riparare (fatto vero e citazione dall'Amleto, terzo volume cap.21) ; del segreto nascosto dietro le parole scritte (terzo volume, cap.37); dei nasi e delle loro forme (volume quarto); della struttura della tragedia greca (sempre volume quarto); del nome Trismegisto e della sua importanza per il nascituro (ahimé, il nome verrà sbagliato: volume quarto capitolo 15) ; e se vi interessa l'oroscopo di Lutero è nel quarto volume, all'inizio, dentro la novella di Slawkenbergius.

Che fortunato capitolo sui casi è risultato questo! Perché mi ha risparmiato la fatica di scriverne uno espressamente, e in verità ho già abbastanza da fare anche senza di quello. Non ho io promesso al mondo un capitolo sui nodi? due capitoli sul diritto e il rovescio di una donna? uno sui baffi? uno sui desideri? uno sui nasi? - no, questo l'ho già scritto.
(...)Non è una vergogna fare due capitoli di quel ch'è accaduto in due rampe di scale? Perché siamo arrivati solo al primo pianerottolo, e vi sono ancora 15 scalini da scendere; e, che io sappia, siccome mio padre e mio zio Tobia sono in vena di chiacchierare, vi potranno essere tanti capitoli quanti sono gli scalini. Sia come si vuole, signore, è inevitabile come il mio destino: mi prende un improvviso impulso; una voce che mi dice: "cala giù la tela, Shandy.". La calo. "Tira giù una riga di traverso qui.". La tiro. E poi ? Apro un nuovo capitolo? Diavolo se ho un'altra regola a cui attenermi in questa faccenda! E quand'anche l'avessi, siccome faccio tutto contro ogni regola, se la seguissi, finirei con l'accartocciare il foglio, ridurlo in tanti pezzi e gettarlo nel fuoco. Mi scaldo? E ne ho ben ragione! Bella storia: è l'uomo che deve seguire le regole, o queste l'uomo? (...)
Mio padre riflettè mezzo minuto, guardò in terra, si toccò in mezzo alla fronte leggermente con il dito, e:
- Vero, - egli concluse.
(Laurence Sterne, Tristram Shandy: volume quarto, capitolo nono )

2 commenti:

annarita ha detto...

Ho scoperto nei mesi scorsi la scrittura arguta e incantevole di Anthony Trollope, credo proprio di dover "riscoprire" Sterne, che ebbe il solo torto di farsi leggere da me quando avevo troppo pochi anni per apprezzarlo.
Sono contenta di ritrovarti e di poter seguire il filo dei tuoi pensieri.
Salutissimi, Annarita

Giuliano ha detto...

Sterne mi tiene compagnia da tanti anni, mi sembrava giusto metterlo anche qui. E' una lettura curiosa, probabilmente è l'unico libro di cui mi piacerebbe molto acquistare la prima edizione, quella che vide Sterne: non sono mai stato un collezionista, ma all'idea di vedere e "toccare" cosa c'era di preciso dietro quella parola è difficile resistere...
:-)