lunedì 18 novembre 2019

Ingres e Degas

 
Come tutte le mattine, arriva il caldaista in laboratorio: deve fare le analisi sulle acque di caldaia, il pH e la conducibilità. Il caldaista cambia a seconda del turno, le analisi no: dalla caldaia dipende anche il demineralizzatore, e per esempio la misura della conducibilità dà un'idea della durezza dell'acqua, cioè del contenuto di sali. Più sali (cioè il comune calcare) ci sono nell'acqua, e maggiore sarà la conducibilità. L'acqua distillata non conduce elettricità, difatti; e l'acqua demineralizzata, se il lavoro è ben fatto, è praticamente la stessa cosa.
Il caldaista ha con sè due vasetti, tipo quelli della marmellata o dei sottaceti, con i suoi campioni d'acqua da analizzare. Sul coperchio bianco ci sono delle scritte col pennarello: ingres e degas. Io lo so cosa significano: sono le abbreviazioni di ingresso e degaso. O, meglio, è quello che si può scrivere, delle due parole, sul coperchio del vasetto (il resto non ci stava) ; ma ogni volta che mi capita di leggerlo la tentazione è troppo forte.
- Ma tu lo sai chi erano Ingres e Degas? - chiedo al caldaista.
- Ah, non so niente, non mi interessano queste cose qui. Non l'ho mica scritto io, li ho trovati così, i vasetti. Piuttosto, queste analisi qui dovrebbe farle il laboratorio, mica noi che non siamo mica periti chimici. Va bene quel valore qui? Sei sicuro che funziona bene questo strumento?
Peccato non aver sottomano un libro di storia dell'arte. Sono sicuro che al caldaista brontolone farebbe piacere dare un'occhiata ai dipinti dei due pittori francesi; probabilmente ammirerebbe Jean Auguste Dominique Ingres (1780-1867), e di sicuro gli piacerebbero le ballerine di Edgar Degas (1834-1917). Il libro dovrò portarmelo da casa, e mi riprometto di farlo, prima o poi.
 
 
 

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