venerdì 8 gennaio 2010

Chi vota a destra è un imbecille? ( IV )

Il governo Prodi è stato l’unico a sospendere il campionato di calcio: in una città vi furono scontri fra ultras e polizia che portarono alla morte di un poliziotto. Non era la prima volta e non si poteva andare avanti così, e non si poteva dare la colpa solo a quella città o a quella squadra di calcio, perché il problema riguardava tutta l’Italia. Bisognava dare un segnale forte, e la sospensione del campionato di calcio era l’occasione buona per pensare a cos’era successo e a come era stato possibile arrivare fino a quel punto.
Un’occasione persa: il governo Prodi è ormai un lontano ricordo, gli incidenti negli stadi e fuori continuano (non c’è ancora scappato il morto, per pura fortuna) e il rimedio proposto è “la tessera del tifoso”: i nostri manager e ministri, allevati nel culto del marketing, sanno ragionare solo con parole da supermarket, tessere magnetiche e fidelizzazione del cliente. In realtà, gli ultras del calcio sono relativamente pochi e facilmente identificabili anche grazie alle riprese tv delle partite: e questo da decenni. Se si volesse davvero intervenire, sarebbe abbastanza facile.

Più interessante, però, mi sembra il risalire a quel “come siamo arrivati a questo punto”. Gli studi in proposito non mancano: la deriva razzista e violenta della nostra società ha basi profonde proprio lì, dentro gli stadi, fra gli ultras del calcio. Dagli anni ’90, alcune nostre società calcistiche hanno girato l’Europa mostrando alti svastiche e vessilli fascisti: e questo nel disinteresse generale. Forze politiche ben individuabili, oggi “sdoganate”, hanno preparato questa deriva per anni, accuratamente; tra gli ultras hanno solide basi elettorali. Inchieste accurate, già negli anni ’90, mostravano gli addestramenti di questi ultras, addestramenti quasi militari: si prendevano ragazzi di 13-15 anni e gli si spiegava per bene cosa fare, “chi non è con noi è contro di noi”.
Qualche risposta c’è stata: si è detto che a Livorno c’erano tifosi che salutavano col pugno chiuso, e che quindi andava bene tutto. Come dire che se io faccio una cretinata e tu ne fai un’altra le due cretinate si annullano a vicenda: ma non funziona così, le cretinate si sommano. Una cretinata più una cretinata fanno due cretinate, dovrebbe essere facile arrivare a capirlo.
E poi, soprattutto, gli ultras organizzati “di sinistra” esistono quasi soltanto a Livorno (e non sono certo tra i peggiori); la maggior parte delle “curve” calcistiche di tutta Italia usa simboli di tutt’altra matrice politica: simboli razzisti, fascisti, nazisti.
I quindicenni degli anni ’90 oggi hanno trent’anni; altri quindicenni sono arrivati, sono stati catechizzati in quel modo, eccetera. Insomma, il fenomeno ha ormai radici solidissime, ma la maggior parte degli addetti ai lavori (politici e giornalisti su tutti) continua a stupirsi e a fare facce indignate davanti a questi “esecrabili atti di violenza compiuti da persone che non possono chiamarsi tifosi”.

E così quest’inverno mi è toccato sentirmi dare del razzista: alcuni ultras della mia squadra del cuore hanno insultato un ragazzo di origini africane, e quindi anch’io sono razzista. Mi piacerebbe avere uno stuolo di avvocati per poter querelare tutti quelli che lo hanno detto, purtroppo non posso permettermeli; mi piacerebbe anche poter votare alle elezioni e mandare a casa tutte quelle forze che sull’odio razzista e sull’istigazione alla violenza hanno costruito la loro fortuna, ma da solo non posso farlo.
La maggior parte della gente, qui, vota da tre lustri per quelle forze politiche; e se dopo così tanto tempo votano ancora lì, cosa vuoi che gli dica. Forse sono io che sbaglio. Saranno mica tutti imbecilli, no?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

imbecilli forse no, interessati ed ignoranti sì.
Buon Anno anche qui ;)

Giuliano ha detto...

ciao Ange! mi piacerebbe avere qualche risposta... il titolo di questa serie di post lo avrei evitato volentieri, ma lo sento ripetere da tanto tempo, anche in tv e da ministri e parlamentari. E così si ritiene chiuso l'argomento: se fai lo share del 55% hai vinto, no? Il resto non conta...
Buon Anno anche qui, e speriamo che cambi in meglio.

Giuliano ha detto...

Ultime novità (si fa per dire...): un Ministro degli Interni che giustifica scontri e sparatorie. Ma, tanto, se ammazzano qualche "immigrato estracomunitario", magari negro africano, cosa vuoi che sia. Male che vada, becchi trecentomila voti in più, tutti a Gemonio.

Anonimo ha detto...

Il video segnalato nel post ci spolvera la memoria
http://feedproxy.google.com/~r/Squonk/~3/kjHoJiwxVys/

Giuliano ha detto...

Ange, una citazione triste: "si tratta di negri contro calabresi" eccetera. Queste cose le conosco a memoria, ormai. (ma a Gemonio, patria natale dell'Umberto, non ci son mai stato se non di passaggio).