giovedì 15 luglio 2010

Sgomento

Sono reduce da una visione televisiva che mi ha procurato un serio spavento. Non è certo una novità, ma visto che siamo ormai arrivati a metà 2010 e le cose non cambiano, temo che la paura mi resterà addosso per un bel po'.
Ecco cos'è successo: ore 11.30 circa, mentre sto apparecchiando la tavola, c'è in tv un dibattito che sembra interessante e che riguarda i tagli governativi alle Regioni. L'onorevole Scandroglio, del Popolo delle Libertà, spiega che i tagli riguarderanno anche il trasporto pubblico ma che si tratta di poca cosa: un treno ogni ora invece di uno ogni mezz'ora, cosa vuoi che sia.
Un pendolare presente in studio allibisce: ha appena spiegato che ogni giorno viaggia due ore e mezzo...Siccome l'onorevole Scandroglio insiste e vuole spiegargli che è lo stesso, che basta alzarsi mezz'ora prima e tutto va a posto, il pendolare è costretto spiegarsi anche con i gesti: «No, guardi - dice facendo segno di no con le mani, anche per farsi spazio in mezzo al torrente di parole - se lei toglie un treno, su quello dopo ci sarà così tanta gente che alla stazione dopo non sale più nessuno.»
Scandroglio insiste: « Eh, metteranno più carrozze!»

Qui mi fermo nella cronaca. A spaventarmi, a lasciarmi sgomento, è soprattutto la sicumera di Scandroglio, e il tono borioso con cui si esprime, quasi che l'interlocutore sia un bambino di tre anni che non vuol capire. Ma la questione è semplice: Scandroglio non sa di cosa si sta parlando. Non contento, quando glielo si fa notare (con molta cortesia, peraltro), Scandroglio insiste: mettere più carrozze.
Che dire? Ho avuto tanti amici in ferrovia, me lo hanno spiegato da sempre: non si possono mettere più carrozze perché 1) non è detto che le carrozze ci siano; 2) anche se ci fossero, le motrici tirano un numero determinato di carrozze, più di quello non si può fare. E' poco più di un normale quiz per la patente: tutti sappiamo che al traino non si può mettere quello che ci pare e piace, oltre un certo limite di peso si corrono seri rischi.
In sostanza, l'onorevole Scandroglio andava allontanato dalla trasmissione tv; bisognava dirgli "onorevole, se non sa di cosa si sta parlando, ci lasci discutere in pace, ci mandi qualcuno preparato, torni un'altra volta che le troviamo un argomento consono alla sua preparazione..."
Ma no, non succederà mai. Scandroglio è andato avanti per più di un'ora, elegante e beneducato, a sentenziare boriosamente su tutto. E non è solo Scandroglio: è Castelli, è Maroni, è la Santanché o la Carfagna, sono così tanti che non ho spazio sufficiente per i nomi. A completare il quadro, i desolanti interventi dell'on. Matteo Colaninno: che avrebbe dovuto (in teoria) rappresentare l'opposizione.
Questa è la classe dirigente che dovrebbe affrontare la più grave crisi economica mai vista in Italia.
Mamma mia.

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