domenica 29 agosto 2010

E la sinistra?

Quando provo a fare questi miei discorsi sulla destra (“se chi vota a destra non vede le cose che non vanno, allora chi vota a destra è un imbecille?”) mi si risponde spesso che anche dove c’è la sinistra al governo non è che le cose vadano meglio. Un’osservazione sensata che accetto volentieri (ci mancherebbe!) alla quale rispondo così:
1) Non è bello né giusto, quando si è chiamati in causa direttamente, rispondere “ma anche quello là lo sta facendo”. Quando lo facevo io da bambino, i miei genitori si arrabbiavano moltissimo; erano le poche occasioni in cui rischiavo qualche ceffone. Per esempio: “Non metterti le dita nel naso” “Ma lo fa anche quel bambino là!” “Tu comincia a comportarti bene, che a quel bambino là ci penseranno i suoi genitori; e se ti metti ancora le dita nel naso ti arriva una sberla”.
2) Noi di sinistra, e anche di centro-sinistra, non siamo mica tanto contenti della nostra attuale classe dirigente. Infatti, non è vero che la destra ha la maggioranza nel Paese; è vero piuttosto che molti (moltissimi) si sono disamorati della politica, di una politica gestita in questo modo, e hanno smesso di votare.
3) A sinistra siamo abituati a criticare i nostri capi, e anche duramente. A sinistra (quantomeno dal 1960 in su) non esiste il culto del Capo, il Capo (come insegna Dario Fo) si merita sempre un bel pernacchio a prescindere. Poi, si vede momento per momento: bisogna essere di sinistra nei comportamenti, non a parole.
4) E qui viene il punto dolente, perché molti (troppi) di quelli che si dicono di sinistra, e che magari a sinistra votano, hanno comportamenti e modi di pensare del tutto identici a quelli di destra. Viene da chiedersi: ma perché allora votano a sinistra e si dicono antiberlusconiani? Sarebbe un discorso lungo, per ora mi limito a dire: misteri della mente umana.
5) Ma non è mica vero che siano misteri: la mente umana è per sua natura disposta a destra, bisogna fare uno sforzo culturale per smettere di essere di destra. Anche nel Vangelo, mica è facile essere cristiani: Gesù ci chiede di superare il nostro naturale egoismo, ed infatti è l’egoismo che ci frega. Crediamo di essere furbi quando siamo egoisti, ma il progresso dell’umanità è invece avvenuto solo quando abbiamo smesso di pensare soltanto a noi stessi; per esempio (non ci avete mai pensato?) molti dei più grandi scienziati e statisti erano deboli o addirittura handicappati. F.D. Roosevelt, il presidente a cui di deve la rinascita degli USA dopo la grande crisi del 1929, era poliomielitico: si muoveva con il bastone o su una sedia a rotelle. Eppure, è a Roosevelt che si deve il fatto che gli USA siano stati la superpotenza del Novecento. E’ un po’ come quando si dà da mangiare ai cani: i più grossi e arroganti spaventeranno gli altri e si avventeranno sul cibo, ma non è detto che i più grossi e aggressivi siano anche i cani migliori. Vogliamo essere così anche noi? (riferimenti d’obbligo: Konrad Lorenz, Carl Gustav Jung, eccetera).
6) Tornando al nostro vivere quotidiano, mi si fa notare che per esempio anche a Rimini (amministrazione di centrosinistra) i parcheggi costano cari, come a Varese. Ok, buona osservazione: ma fino a metà degli anni ’90 scuole e parcheggi e sanità erano gratuiti, si pagava tutto con l’Irpef e non c’era bisogno di questo stillicidio di tasse continue. Da dove viene questo cambiamento? Viene da questa sciaguratissima riforma che i leghisti si ostinano a chiamare “federalismo”, e al quale purtroppo si sono accodati anche molti (quasi tutti) i dirigenti del centrosinistra. Sembra che di questo federalismo fetecchia non si possa fare a meno, e invece altri modelli ci sono.
7) Di solito mi si risponde: “con lo Stato assistenzialista abbiamo generato il deficit mostruoso che ci penalizza”. E anche questo non è vero: lo si sente ripetere a pappagallo anche a sinistra, ma la Storia dice altro. Dice per esempio che, con le pensioni a 50 anni e con l’assistenzialismo, dal 1945 fino al 1970 il bilancio dello Stato era in buone condizioni; anzi, fino al 1960 erano addirittura ottime. Il deficit cominciò a formarsi nel 1973 (prima grande crisi petrolifera) e divenne voragine dagli anni ’80, gestione Craxi e gestione De Mita. Sorvolo sugli anni recenti per non dover parlare male di Berlusconi e di Tremonti (ma con Amato nel 1992 e con Ciampi e Prodi qualche buon risultato si era visto), dico solo: siete davvero sicuri che la gestione politica non abbia avuto più influenza sul deficit di quei poveri cristi di operai che andavano in pensione a cinquant’anni? Anche di questa cosa a sinistra vedo che non si discute più, tutti accodati al pensiero della destra, neanche il dubbio che si possa fare qualcosa di diverso.
8) Ricordo a tutti che la battuta “D’Alema, dì qualcosa di sinistra!” risale al 1989 (è in un film di Nanni Moretti), e soprattutto ricordo che se si vota per un partito fondato da un corruttore di giudici e da un collaboratore esterno della mafia, poi è dura lamentarsi della delinquenza.
Potrei andare avanti, ma mi fermo qui. Aggiungo solo questo: che, quando ho cominciato a votare io, erano disponibili un Partito fondato da Antonio Gramsci, un Partito fondato da Filippo Turati (e da Matteotti), un Partito fondato da don Sturzo e da De Gasperi, un Partito che si richiamava a Benedetto Croce, e altri. Oggi si può scegliere tra un partito fondato da un fanigottone (avete mai letto una biografia di Umberto Bossi o di Borghezio o di Roberto Maroni?) e uno fondato dai tizi che ho descritto qui sopra, più qualche ectoplasma di forma ancora non ben definita.
Insomma, siamo messi male: e la colpa è anche nostra. Ripenso alle elezioni del 1948, quando c’era disponibile il Partito d’Azione, di cui si è persa perfino la memoria: facendo scorrere i nomi dei suoi dirigenti si pensa a cosa avrebbe potuto essere l’Italia, e invece no, non è andata così. Il Partito d’Azione, che aveva nei suoi quadri persone oneste, preparate e colte, prese pochissimi voti; non andò in Parlamento e si sciolse subito. Poi, si sa, è facile lamentarsi: ma anche gli elettori hanno le loro colpe, e non sono colpe da poco.

2 commenti:

franz ha detto...

mica facile fare un commento, ci vorrebbero blog interi solo per ogni punto che tocchi.
per il punro 5) uno come quelli che citi oggi rischierebbe di non avere il docente di sostegno, si ritorna all'homo homini lupus, anzi, peggio, con la delega per questa materia a volontariato e chiesa, lo stato leggero, non vi faccio pagare l'Irpef, nè imposte patrimoniali, e tutti contenti, a destra e sinistra.
ti rimando a queste piccole considerazioni che ho scritto qui (http://slec.splinder.com/post/22553941/economia-politica-oggi) e qui (http://slec.splinder.com/post/21585636/lode-delle-imposte-e-delle-tasse)

ciao

Giuliano ha detto...

sono sfoghi, quando scrivo queste cose e le metto qui significa che non interessano a nessuno. Ne parli, e ti guardano come se stessi mangiando un panino con salame e nutella: non so come sia dalle altri parti, qui tra Como e Varese siamo messi così.
Nessuno si scandalizza per la corruzione e lo scempio edilizio, ma se appena cominci a dire "extracom..." tutti saltano su e comincia il rosario degli improperi.
Nell'ultima campagna elettorale, quantomeno, Veltroni affrontò il problema delle pensioni: che pensione avrà chi oggi comincia a lavorare da precario? Frega niente a nessuno...(e nessuno ne ha parlato più, nemmeno Veltroni)