Leggo quello che scrive Michele Serra fin dai tempi di Linus, quindi non mi sono sorpreso più di tanto: i suoi ultimi articoli (umoristici) sull’Espresso sono dedicati alla linea ad alta velocità, il bersaglio sono i No-Tav. In precedenza, sul Venerdì di Repubblica, Serra lo aveva spiegato molto chiaramente: non li capisce proprio, i No-Tav.
La spiegazione, secondo me, è molto semplice: Serra è di Milano. A Milano non esiste la linea dell’orizzonte, chi è nato dagli anni ’50 in su non ha nemmeno idea di cosa sia guardare l’orizzonte, lo sguardo si ferma al condominio lì vicino, ed è tutto. La linea dell’orizzonte è qualcosa di esotico, ci si va in vacanza, a vedere l’orizzonte. Io invece, che sono di poco più giovane rispetto a Michele Serra, sono cresciuto in una piccola città con molti campi, granoturco, patate: non ho mai fatto il contadino, ma vedere la distruzione dell’ambiente fatta negli ultimi 10 anni mi fa star male. Non mi ci abituerò mai.
Sia ben chiaro: non conosco Serra, magari mi sbaglio. Ma le spese delle linee TAV (chi non capisce il discorso che ho fatto sopra capirà almeno questo, spero) sono una voragine che si è triplicata nel giro di pochi anni, documentatissima: ultimi della serie, gli articoli su “Il fatto quotidiano” disponibili anche on line http://www.ilfattoquotidiano.it/ . C’è anche chi ha fatto calcoli precisi: cancellando le spese per la linea TAV, il ponte sullo Stretto, e un paio di caccia militari, si poteva evitare di tagliare le pensioni, o di mettere le tasse sulla sanità (voi continuate pure a chiamarli ticket, io li chiamo col loro vero nome: tasse, e salate). Ma si vede che io mi sbaglio, se anche sui giornali di sinistra si scrivono queste cose, non mi resta che prenderne atto: arrivare un paio d’ore prima a Milano tornando da Parigi è molto ma molto più importante che pagare l’assegno di accompagnamento agli handicappati.
Fango bollente - Vittorio Salerno
1 giorno fa
4 commenti:
Sai, quando leggo questo tipo di post mi sento un po' in colpa, perché io ho scelto di essere monotematico, come ben sai.
Serra lo leggo anch'io da una vita, spesso mi ha fatto ridere, altre volte pensare, addirittura le due cose insieme, qualche volta. Ma il problema non è certo Michele Serra, accidenti.
Il problema è che ancora oggi abbiamo un esercito che non solo ci costa uno sproposito, ma che pretende pure di fare le parate, le passerelle, come se fosse una diva del cinema di quelle farlocche di oggi. Oh, e sono tanti eh? Finanza, Carabinieri, Capitaneria di porto: vogliono tutti la loro parata. Io credo, conscio di sostenere un'enormità, che oggi si dovrebbe dire un bel "Basta". Non è retorica sai? Siamo in un periodo nel quale le priorità economiche sono altre e tutto il superfluo, come dici bene tu, sono soldi che non si possono impiegare per ragioni non voglio dire più serie, ma almeno più urgenti. E guarda che basterebbe poco, non sto dicendo di smantellare le Forze Armate (anche se lo vorrei tanto). Dico solo che per, che ne so, 10 anni, si dovrebbero evitare questo tipo di spese. Sarebbe un atto di lungimiranza.
E parlo solo di ciò che è macroscopicamente rimandabile, come le parate e 10, 100, 1000 altre cose del genere.
Ciao Giuliano!
sì, certo, e poi per te queste cose sono molto più visibili: tu parli da una zona di confine, zona militare per decenni. Hai letto della "flotta" di Maserati che si è appena comperato il Min.Difesa? Hanno spiegato che erano le più economiche, un'offerta - magnifica risposta, roba che avevo visto fare solo da Groucho, fino ad ora.
Sì ho letto. Il riferimento a Groucho è irrispettoso, però. Per Groucho, ovvio :-)
Ciao!
oggi Groucho direbbe quello che dice da tempo Dario Fo, che per quante xxxxxxx t'inventi cercando di fare satira, la realtà è sempre peggio di quello che hai immaginato...
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