mercoledì 7 dicembre 2011

Esproprio e privilegio

Mi ha fatto una certa impressione, lunedì sera da Gad Lerner (su La7) vedere Eugenio Scalfari definire “un privilegio” le pensioni come ci sono sempre state dal dopoguerra in qua, e che oggi vengono definite “retributive”. E mi ha fatto una brutta impressione vedere, accanto a lui, una giovane donna di cui non ricordo il nome (esperta di qualche cosa) dire queste parole: che lei ha iniziato a lavorare a metà anni ’90, già col sistema contributivo, e che quindi le sembra normale che tutti abbiano il contributivo. Gad Lerner, lì vicino, non ha trovato nulla da obiettare: o forse lo ha fatto più in là, ma io a questo punto ho spento la tv e sono andato a leggermi un libro di Achille Campanile (ne tengo sempre uno da leggere per quando incappo in questi momenti).
Che dire: un secolo di lotte operaie buttate nel cestino. Passi per Scalfari (che non è mai stato di sinistra e che è ricco di famiglia) ma vedere questi ragionamenti, “io guadagno poco e faccio fatica e quindi è giusto che guadagni poco e faccia fatica anche lui”, mi ha sempre dato una gran tristezza, per non dire di peggio. Io invece, guarda un po’, avrei voluto che anche ai nati dopo il 1980 fosse consentito di vivere una vita senza troppi patemi d’animo, di poter guadagnare abbastanza per tirar su due figli, di comperarsi una casa, di aver accesso a un mutuo...Ho sbagliato qualcosa? A questo punto, visto che stanno buttando anche me nel cestino, direi proprio di sì.

“Privilegio” la pensione a cinquant’anni per un muratore, un operaio di un’acciaieria, un idraulico, un piastrellista, un contadino? Io li ho visti, ci ho vissuto in mezzo, sono anch’io uno di loro, so bene come si vive e cosa succede: la pensione a cinquant’anni, o magari a cinquantacinque, è stata una conquista di civiltà. Il fatto che oggi venga messa in discussione, o considerata un privilegio, è un ritorno alla barbarie.
Ci sono stati e ci sono ancora dei privilegi? Si intervenga: magari con gli espropri, per le pensioni e le liquidazioni spropositate che sono state date a manager e ministri nei decenni passati. Non si espropriano forse case e giardini ai cittadini comuni, per costruire case e strade e aeroporti? In questi casi, quando parte l’esproprio (o la militarizzazione, come in Val di Susa) c’è poco da fare se non accettare quei quattro soldi (non negoziabili) e far fagotto. E dunque, si vadano a prendere le liquidazioni e le pensioni stratosferiche dei manager che hanno prodotto gli ammanchi di bilancio a Ferrovie, Poste, Trasporti, Sanità, li si espropri o li si paghi d’ora in avanti con BOT e CCT, ma senza interessi e non indicizzati al costo della vita. Non si può fare? Io dico di sì; e comunque il discorso mi serve per suggerire di smontare un altro luogo comune che circola da troppo tempo, e cioè che il sistema retributivo delle pensioni abbia contribuito al deficit statale. No, è stata la corruzione unita all’incapacità dei manager e dei ministri. E anche dei sindaci, bisogna aggiungere oggi: perchè il federalismo proposto dalla Lega Nord sta scavando buchi spaventosi nei nostri bilanci pubblici, e senza nemmeno dare benefici ai cittadini come è avvenuto in passato.
Insomma, invece di mettere in Costituzione il pareggio del bilancio direi che bisognava prima proporre il carcere per chi manda in dissesto le finanze del suo Comune o dell’Ente che governa. Il resto è ideologia, idee preconcette spacciate per verità assolute, e con il consenso di tutta la stampa che conta, La Repubblica compresa.

Ai giovani, e a tutti quelli sotto i quarant’anni (ma non solo a loro) consiglio un esercizio molto utile: pensare al mondo com’era prima che loro nascessero. Com’era questo posto prima che ci costruissero il cavalcavia e l’uscita dell’autostrada? Come si faceva a vivere prima? E anche domande piccole, del tipo: come si faceva quando non c’erano le obliteratrici nelle stazioni, quando bastava recarsi in biglietteria, quando non c’erano i tornelli per entrare ed uscire? Sono passati meno di dieci anni dalla “tornellizzazione” delle stazioni, prima si entrava e si usciva senza problemi – e si stava molto meglio, credetemi. E’ anche da queste piccole cose, così come dalle pensioni prima che si diventi troppo vecchi, che passa la differenza tra una vita di merda e una vita che vale la pena di essere vissuta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la repressione c'è sempre stata, anche senza tornelli... non si può mica chiedere, ai giovani, di pensare a com'era prima: potrebbero chiederti "tu quanto ne sei, o meno, responsabile"?
bisogna infondere in loro un senso di possibilità che le cose possano diventare anche migliori, non solo peggiori (da noi i tornelli alla fine li hanno tolti), altrimenti non contribuiranno, rimanendo indifferenti e disincantati!

franz ha detto...

ancora un po' e ci toccherà ritrovarci, di nascosto, a tramandare un'idea di mondo più umano, come c'è stato, e ci si lamentava, come in "Fahrenheit 451" si ritrovavano, di nascosto, a tramandare le parole dei libri.

Giuliano ha detto...

Dear Franz, ebbene sì: temo che andrà a finire così, ma c'è sempre una speranza. Il passo indietro che abbiamo fatto ormai è enorme, si oscilla fra gli anni di Dickens (Oliver Twist e David Copperfield) e quelli di Beaumarchais (Le nozze di Figaro...), ma viene buono anche "La regola del gioco" di Jean Renoir, che è soltanto del 1939: servi e padroni. In fin dei conti, Scalfari è della stirpe dei padroni, io sono uno di quei servi fastidiosi che una volta si mandavano in guerra, a fare il soldato.

Giuliano ha detto...

Angie, io se fossi un giudice indagherei su quei tornelli...qui in Lombardia ne hanno messi a centinaia, tra metropolitana e stazioni, eccetera. Chissà quante mazzette!
Ma qui siamo nelle regione dove nello stesso giorno succede che il governo emana una legge che proibisce le transazioni in contanti con più di mille euro, e intanto: A) Silvio Berlusconi ha una segretaria che apre la cassaforte e tira fuori da una cassaforte le buste da cinquemila euro in contanti da dare a questo e quello; B) il vice di Formigoni alla Regione ha in casa le valigette con centomila euro in contanti. C) eccetera eccetera eccetera...
Meglio se passiamo da Robecchi a farci qualche risata!
:-)
(ma anche da voi, le firme false per i presidenti della Regione le abbiamo beccate tutti e due!)