martedì 27 agosto 2019

Idolatria


I protestanti ci hanno sempre rimproverato l'uso delle immagini sacre. Sulla questione ci furono molte discussioni, se ne parlò in vari concilii nei primi secoli del Cristianesimo, poi si arrivò alla frattura definitiva con Lutero e Calvino. Io sono cattolico e ho il Crocefisso in casa; nelle chiese protestanti e nelle sinagoghe sto benissimo, ma mi manca sempre qualcosa e non credo sia solo per abitudine. Però poi rimetto tutto in discussione quando mi tocca vedere uno come Matteo Salvini (per di più ministro, quindi rappresentante del mio Paese) che esibisce il Crocefisso in quel modo, incurante anche delle parole del Papa, e tutto questo mi fa pensare che abbiano invece ragione i protestanti e gli Ebrei: in questi casi la questione non si pone nemmeno e si può con sicurezza parlare di idolatria. Oltretutto, Matteo Salvini peggiora le cose con il bacino "di nascosto" all'immagine sacra mentre in Parlamento gli si ricorda quel che è buona regola di comportamento (quando sei ministro sei ministro di tutti, anche di chi non è cattolico). Salvini, insomma, si comporta come un bambino che fa i dispettucci (al Papa, prima che a Giuseppe Conte) e questo non è certo il comportamento che ci si aspetterebbe da un uomo di quarant'anni. All'estero, in Inghilterra e nei Paesi anglosassoni, pensano che noi cattolici siamo tutti così, ipocriti e idolatri, e Salvini gli sta dando ragione. Come dicevo, io ho in casa il Crocefisso e mi fermo sempre davanti alle immagini sacre, anche solo per un momento; andare a Brera o agli Uffizi significa passare davanti a Santi e Madonne (quelle di Bernardino Luini, per me inarrivabili), e tutto questo è bello ma poi basta un gesto come quello di Matteo Salvini ( o dei mafiosi nelle processioni di paese) per sporcare tutto. Difficile che Salvini riesca a capirlo se non ci è riuscito fino ad oggi, ma le vie del Signore sono infinite.

Un'altra riflessione mi viene da Pietrangelo Buttafuoco, che con viso serissimo ed espressione contrita rimprovera Papa Francesco di confondere i fedeli: i fedeli credono nella Resurrezione, dice Buttafuoco, e il Papa li sconcerta parlando invece di comportamenti civili ed etici ma non legati alla Trascendenza. Ho riassunto un po', andando a memoria, purtroppo sono questioni che conosco da vicino ed è per questo che mi permetto di riassumere; ma Buttafuoco ha detto proprio "credono alla Resurrezione" e questa frase mi ha colpito. Sicuro che sia così? A me è capitato diverse volte di accennare alla Resurrezione con fedeli cristiani battezzati, e il più delle volte mi ridevano in faccia o assumevano pose scettiche. No, la maggior parte dei fedeli non crede in ciò che è scritto nel Vangelo, non crede nelle parole di Gesù né sulla Resurrezione né sulla Misericordia, e ridacchiano o sbuffano quando gli si cita "porgi l'altra guancia", che bisogna accogliere lo straniero o che bisogna amare anche il proprio nemico. Non serve a niente nemmeno metter loro davanti il Vangelo con la pagina giusta aperta nel punto giusto, proprio non ci credono ma vanno comunque a Messa e si dicono credenti.
Credenti in che cosa, viene da domandarsi; e la risposta è che credono nel rito, nella liturgia, nell' "abbiamo sempre fatto così", nella tradizione insomma. La tradizione cattolica, il prete che sussurra sull'altare, il genuflettersi, queste cose qui. Poi, quel che c'è scritto nel Vangelo, la voce di Dio, è cosa secondaria. Magari si ascolta il Vangelo in latino, non conoscendo il latino, oppure si sta in silenzio composti e contriti ma senza ascoltare veramente. Anche qui siamo dalle parti dell'idolatria, e purtroppo stavolta vale per tutti, non solo i cattolici.

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