martedì 22 ottobre 2019

«Cinquant'anni di malgoverno»

Il quotidiano di Confindustria, "Il Sole 24 ore", compila da decenni una statistica sulle città italiane nella quale si indica dove si vive meglio. E' una statistica non solo economica ma basata sulla vivibilità delle città: include servizi, mezzi pubblici, aree verdi, parchi, scuole, ospedali, assenza di crimini. Se ne può anche discutere, ma sta di fatto che ai primi posti, le città dove si viveva meglio, c'erano sempre le amministrazioni di sinistra, quella vera (PCI e PSI): Parma, Reggio Emilia, Bologna, Modena, Ferrara, ma anche l'Umbria e le Marche e la Toscana. Bologna era sempre la prima dei capoluoghi di regione, la più vivibile delle grandi città. Se ne poteva discutere, come è ovvio, ma il fatto che a condurre queste statistiche fosse proprio il quotidiano di Confindustria dava un risalto particolare al fatto. Da ormai più di vent'anni, quelle amministrazioni non esistono più; anche l'Emilia Romagna è cambiata, per esempio a Parma la sinistra non governa più dal 1990, quasi trent'anni, e a Bologna c'è già stato un sindaco di centrodestra.

Adesso si avvicinano le elezioni regionali, e Matteo Salvini se ne esce con un'invettiva su "cinquant'anni di malgoverno della sinistra", un'affermazione che non ha senso. Prima di tutto, perché i partiti (e le persone) sono cambiati: non ci sono più PCI e PDS, non c'è più il PSI, chi governava in quei tempi è molto anziano o magari non c'è più. C'è stato un ricambio generazionale, sono successe molte cose e non si può parlare degli ultimi cinquant'anni come di un blocco unico. In mezzo c'è, soprattutto, Silvio Berlusconi e con lui la Lega Nord, prima con Bossi e Maroni e oggi con Matteo Salvini: è fin troppo facile, per chi ha solo un minimo di memoria, ricordare il fallimento economico di Parma sotto la gestione Lega-Berlusconi. Non un fallimento per modo di dire, ma proprio il portare i libri in tribunale: e non per colpa di chi c'era prima, ma dopo quindici anni di governo della destra leghista e dei berlusconiani. L'attuale sindaco di Parma, Pizzarotti, dovette affrontare quel fallimento economico prima ancora che politico; e quindi faccio i miei auguri ai cittadini di Ferrara, unendo anche un po' di scongiuri, dato che stanno ripetendo la stessa esperienza. Si potrebbe aggiungere che gli ultimi trent'anni in Lombardia (giunta Formigoni per 15 anni, poi Maroni e adesso Fontana) vedono la crescita quasi indisturbata della 'ndrangheta, nonostante gli sforzi della magistratura spesso disturbata e offesa da esponenti politici locali (vedi le invettive contro Ilda Boccassini). Con il calo del PCI e del PDS, e l'avanzare della destra come riferimento, anche a Parma e Piacenza si sono diffuse la 'ndrangheta e la speculazione edilizia: e chissà se è un caso, ma sicuramente quelli come Salvini daranno la colpa a qualcun altro. A me spiace solo che quella generazione, quella che portò a trenta o quarant'anni di ottimo governo, non esista più: né tra gli eletti né tra gli elettori, ed è questa la cosa più triste.

AGGIORNAMENTO al 28 ottobre 2019: i miei migliori auguri anche ai cittadini dell'Umbria, da oggi affidati ai maghi della speculazione edilizia e della ricostruzione dopo il terremoto dell'Abruzzo (chissà cosa ne pensano a L'Aquila). Capisco che sul PD ci siano tante cose da dire, ma insomma.

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