martedì 9 ottobre 2012

John Mc Cormack

Erano tutte canzoni che conoscevo, e il nome di John Mc Cormack era una garanzia assoluta; nonostante questo, quando sono arrivato a casa e ho iniziato ad ascoltare quel cd, mi sono chiesto cosa mai avessi comperato. Mamma mia, che cos’è questa cosa? Però non era la prima volta, a questi shock mi ero ormai abituato; ci ho ragionato un momento e poi ho concluso che forse ero io a non essere ben sintonizzato, e così era. Ho continuato ad ascoltare questo strano disco, mi sono abituato a quello stile di canto così “old fashioned” (very old fashioned, metà ‘800 o forse addirittura metà ‘700, tradizione orale rimasta intatta) e adesso ormai di quel cd conoscono a memoria ogni millesimo di secondo, ogni parola, ogni attimo in cui Mc Cormack. Se io sapessi cantare, potrei perfino ripetere passo per passo, a memoria, ognuna di queste ventitrè canzoni: ma cantare come John Mc Cormack non è possibile, è una grazia concessa a pochissimi esseri umani.
In conclusione, superate le primissime perplessità, quel cd è diventato uno dei miei più ascoltati in assoluto; se fosse stato un 33 giri si sarebbe usurato e avrei dovuto cambiarlo. Ne metto qui sotto la copertina, fronte e retro, sperando che si riescano a leggere tutti i titoli (mi sembra di sì, facendo clic sull’immagine diventa tutto abbastanza leggibile).
Queste musiche sono molto famose, anche per chi non si interessa di musica tradizionale: fanno parte della colonna sonora di moltissimi film americani, dalle origini del sonoro fino ai nostri giorni, alcune melodie è quasi impossibile non averle mai sentite. Si trovano nei western e nei film di guerra, così come nelle storie di folletti e di magie; e un po’ in tutti i film di lingua inglese dove c’è qualcuno che deve fischiettare o canticchiare qualcosa. Una volta mi hanno spiegato di cosa si tratta: hanno la stessa struttura dei reels, il ritmo tipico di danza che siamo abituati ad associare a scozzesi e irlandesi (cornamuse comprese), però l’arrangiamento è diverso e soprattutto ad essere diverse sono le indicazioni dinamiche: “Down by the Salley Gardens” è un reel, ma suonato molto lentamente, e così suonato e cantato diventa una melodia dolce e struggente, una delle più belle che io abbia mai ascoltato.
Conoscevo già molte di queste canzoni perché le avevo trovate in altri dischi, quelli incisi da Kathleen Ferrier; voce magnifica e commovente di contralto. L’interpretazione di John Mc Cormack è molto diversa, ma comunque bella. In Mc Cormack, l’emozione nasce tutta dalla musica e dalla tecnica vocale perfetta; Kathleen Ferrier ha qualcosa in più, qualcosa che vorrei definire ultraterreno – ma qui mi conviene fermarmi, e rimando al post che ho scritto su di lei (qui).
Alcune di queste canzoni, le più antiche, risalgono al Settecento e sono state trascritte anche da Haydn e da Beethoven: era un lavoro ben pagato, quando non c’erano i dischi si vendevano gli spartiti, ed era un’industria molto redditizia. Altre trascrizioni moderne sono state fatte da Benjamin Britten, da gruppi rock e folk, e anche da cantanti di musica leggera.
John Mc Cormack (1884-1945), nato ad Athlone in Irlanda, è stato uno dei più grandi tenori di inizio Novecento, e forse uno dei più grandi nella storia del disco. Tenore mozartiano, grande stilista, tecnica impeccabile, dizione perfetta, il tipo di voce che gli appassionati d’opera chiamano “tenore di grazia”: lo stesso repertorio di Tito Schipa e di Alfredo Kraus, e in gran parte anche di Beniamino Gigli e di Luciano Pavarotti.  Una curiosità da segnalare è questa: Mc Cormack fu molto amico di James Joyce, fino a che i due vissero in Irlanda si frequentarono molto, e studiavano insieme. Di questa frequentazione, e degli studi comuni, sono molto ricche le pagine di “Ulysses”. In seguito, le loro strade si divisero: Joyce come cantante non valeva molto, e andò a Trieste dove aveva trovato un impiego come insegnante alla Berlitz School; John Mc Cormack invece iniziò una fortunatissima carriera internazionale, sotto la direzione dei più grandi direttori d’orchestra.
In questo cd non ci sono arie d’opera, ma solo le canzoni tradizionali inglesi e irlandesi, quelle della sua infanzia e quelle che cantava con gli amici a Dublino. Le arie d’opera cantate da Mc Cormack sono dei capolavori di tecnica vocale, vere meraviglia per la tenuta del fiato, l’intonazione perfetta, la dizione impeccabile anche in italiano; le canzoni irlandesi stupiscono per l’adesione alla tradizione vocale, ma anche – per noi abituati alle scuole d’inglese – per la pronuncia ben diversa da quella che ci hanno insegnato. Con quelle erre ben arrotate e quelle vocali nitide e rotonde, alla scuola d’inglese ci direbbero che non va bene, che non è la pronuncia giusta. Invece John Mc Cormack le canta proprio così, e fa persino un po’ rabbia; ma lui era irlandese madre lingua, e poteva permetterselo.
Altre curiosità: le incisioni di Mc Cormack cominciano addirittura nel 1904, col fonografo a cilindri; prese parte come attore al primo film inglese a colori (Wings of the Morning,1937), e ha una piccola parte, non citato nei titoli di testa, in Citizen Kane di Orson Welles (1941), da noi conosciuto con il titolo “Quarto potere”: uno dei film più importanti nella storia del cinema.
La carriera di Mc Cormack si è svolta soprattutto fra Londra (Covent Garden) e New York, e ha purtroppo toccato pochissimo l’Italia; anche per questo motivo da noi è poco conosciuto.
Un’ultima curiosità: John Mc Cormack ebbe il titolo di Conte, non dalla Corona d’Inghilterra ma da papa Pio XI, nel 1928, per le sue numerose opere di carità. (queste informazioni vengono da wikipedia in inglese, nell’edizione italiana per il momento una voce su John Mc Cormack non c’è).
Down by the Sally Gardens
(Words: W. B. Yeats, 1889. Tune: Maids of the Mourne Shore, Trad.)
It was down by the Sally Gardens, my love and I did meet.
She crossed the Sally Gardens with little snow-white feet.
She bid me take love easy, as the leaves grow on the tree,
But I was young and foolish, and with her did not agree.
In a field down by the river, my love and I did stand
And on my leaning shoulder, she laid her snow-white hand.
She bid me take life easy , as the grass grows on the weirs
But I was young and foolish, and now am full of tears.
Down by the Sally Gardens, my love and I did meet.
She crossed the Sally Gardens with little snow-white feet.
She bid me take love easy, as the leaves grow on the tree,
But I was young and foolish, and with her did not agree...

She moved through the fair
(by Padraic Collum)
My young love said to me, "My mother won't mind
And my father won't slight you for your lack of kind"
And she stepped away from me and this she did say:
It will not be long, love, till our wedding day"
As she stepped away from me and she moved through the fair
And fondly I watched her move here and move there
And then she turned homeward with one star awake
Like the swan in the evening moves over the lake
Last night she came to me, my dead love came in
So softly she came that her feet made no din
As she laid her hand on me and this she did say
"It will not be long, love, 'til our wedding day"

Jeannie with the light brown hair(Stephen Foster)
I dream of Jeannie with the light brown hair
Borne like a vapor on the summer air
I see her tripping where the bright streams play
Happy as the daisies that dance on her way.
Many were the wild notes her merry voice would pour,
Many were the blithe birds that warbled them o'er
I dream of Jeannie with the light brown hair
Floating like a vapor on the soft, summer air.)
I sigh for Jeannie, but her light form strayed
Far from the fond parts round her native glade;
Her smiles have vanished and her sweet songs flown
Flitting like the dreams that have cheered us and gone....

6 commenti:

Grazia ha detto...

Qui da te non finisco mai di imparare ! E ora mi tocca a cercare pure i Cd di John Mc Cormack.....

Giuliano ha detto...

puoi fare un giro su youtube...
non ho controllato, ma qualcosa ci deve essere di sicuro

NoceMoscata ha detto...

Io conosco solo Moonlight and roses, il cui inizio mi fa sempre pensare a "L'ora del Campari" di Crivel :D

Giuliano ha detto...

la mia preferita è Down by the salley gardens, che tra l'altro, per chi non se ne fosse accorto, è una poesia di Yeats.
L'occasione perduta, e il rimpianto.

NoceMoscata ha detto...

Ma pensa, sei una miniera Giuliano :)

Giuliano ha detto...

adesso vado a cercare il punto preciso di Citizen Kane dove c'è John McCormack, sono curioso
:-)