" Scettri, dovizie, onori, bellezza, gioventù... che siete voi?...", si chiede un giovane Carlo Quinto, destinato a diventare un Grande Re di Spagna, nel terzo atto dell'Ernani di Giuseppe Verdi.
Per sua fortuna, formulata a dovere la domanda, ha pronta la risposta; e si risponde così:
" Cimbe natanti sovra il mar degli anni, cui l'onda batte d'incessanti affanni."
Cimbe? Cossa xe ste cimbe? Cosa saranno mai, codeste cimbe?
Passi per tutto il resto, oscuro come può essere oscuro solo un libretto d'opera, ma le cimbe proprio non riesco a trovarle da nessuna parte, con buona pace dell'autore dei versi, il fedele servitore di Verdi che risponde al nome di Francesco Maria Piave.
Alla fine, quando ormai non speravo più di risolvere la questione, mi viene in soccorso non un dizionario ma un programma di sala della Scala, stagione 1981-82:
" Cimbe: piccole navi, navicelle."
Ah, ecco. Meno male, che non ci dormivo la notte...
4 commenti:
Beh Giuliano, Domingo stesso ha raccontato che non sapeva che volesse dire "Dassenno" nel dialogo con Jago, che vuoi che sia non conoscere cosa siano le cimbe?
Almeno noi non cantiamo!
Beh, "dassenno" è davvero una parolaccia, come i titanici oricalchi: Arrigo Boito colpevole! E del "retaggio" di Rigoletto, per esempio, che mi sai dire?
:-)
Quello che forse tu sai, visto che peschi e navighi, è che anche il mio cognome è il nome di una piccola barca veneziana.
@ Giuliano, anche Gabriele d'Annunzio nella sua poesia Ai bagni usa ancora "... od ilare palma battevi a palma verso le cimbe ondivaghe..."
La scomparsa della vela ha portato con se anche uno dei propri vocaboli di un tempo
i "prestiti" di D'Annunzio dai libretti d'opera sono molti, chissà se qualcuno ha provato a scriverci un saggio. Sarebbe un ottimo argomento per una tesi di laurea... (il saccheggiato è soprattutto Boito)
grazie per la segnalazione
Posta un commento