lunedì 19 marzo 2012

Milano via del Circo

Della Milano più antica, quella di epoca romana, è rimasto ben poco. Il posto più visibile e più frequentato è la zona delle colonne di San Lorenzo; ma in un’altra parte di Milano ci sono i resti del Circo, cioè di un’antica arena che non doveva essere molto differente da quella di Verona o dal Colosseo. L’idea di un’antica arena a Milano è molto suggestiva, ma i resti sono veramente poca cosa e spero che nessuno illuda i turisti raccontandone meraviglie; vale comunque la pena di farci un giro, anche perché si passa per alcune vie dove Milano è ancora Milano, il vero centro storico e non un posto qualsiasi dove si va solo per fare shopping. Il modo più semplice per arrivarci è probabilmente da corso Magenta, una delle vie storiche della città; la via da imboccare (andando a piedi, s’intende) è la via Bernardino Luini, che si chiama così perché costeggia San Maurizio, affrescata dal grande pittore lombardo (già che ci siamo, vale la pena di entrare e guardarsi in giro: Luini merita la visita, basterà dire che fino all’Ottocento neanche gli esperti riuscivano a capire quali quadri erano suoi e quali di Leonardo). In fondo alla via Luini ci sono delle vie che si chiamano via Cappuccio, via del Circo, via Brisa, i resti dell’antica arena sono lì, e il nome “via del Circo” parla chiaro.
 Non c’è molto da vedere, come si diceva; anzi, a pensarci bene la cosa più importante da vedere è l’erba verde. Questo è forse l’unico posto di Milano dove ancora si può vedere l’erba; se si ha un po’ di pazienza magari spunta anche una lucertola, e non soltanto topi e scarafaggi come nel resto della città (detto per inciso, le lucertole mangiano gli scarafaggi, purché non siano troppo grossi – altrimenti, quando gli scarafaggi sono adulti, serve almeno un’iguana). Ma, sul pensiero dell’erba vista solo come sporcizia e come un impaccio da eliminare, divento davvero triste e preferisco sorvolare: fin da quand’ero bambino mi è sempre piaciuto girare fra i prati e i bordi delle strade, ma oggi è diventato impossibile farlo, e non soltanto a Milano. Negli ultimi trent’anni è infatti successo questo: che si sono visti con chiarezza tutti gli errori commessi a Milano, se ne è preso atto, e li si è trasportati e ampliati fino al confine con la Svizzera e in tutte le direzioni possibili, senza dimenticarsi nemmeno delle aiuole e dei vasi da fiore. E, di conseguenza, andate pure in via Circo: lì c’è qualcosa di ancora più raro dei resti romani, c’è un po’ di erba verde, finchè ce la lasciano.
Anche a Como, la mia città natale, c’era un posto così: le antiche terme. Da un paio d’anni, ci hanno costruito sopra un autosilo: ovviamente, costosissimo e con prezzi da far spavento se siete costretti a lasciarci la macchina.
(una o due di queste foto sono probabilmente mie, ma non mi ricordo quali: nel caso deprecabile in cui si dovesse scoprire che per ipotesi fossero proprietà di qualcuno, le levo subito e vado una scappata a farne un paio di esattamente identiche, sperando che nel frattempo le rovine non si siano stufate di stare lì).

4 commenti:

Tarkus ha detto...

Caro Giuliano, sai delle cose della mia città che ignoravo totalmente. Ciao amico.

Giuliano ha detto...

eh, ma tu tiri tardi la notte...
:-)
(e chissà cossa te me combìnet, balabiòtt!!!)

Grazia ha detto...

Mi stampo i tuoi post per la prossima volta che verrò a Milano: una guida perfetta!

Giuliano ha detto...

corso Magenta è molto lungo, se parti dal Duomo devi andare quasi fino in fondo. Se invece arrivi da Cadorna siamo più vicini, si tratta comunque di una passeggiata.
Devo anche dire che si tratta solo di raccontini, impressioni personali, qualcosa come un segnalibro: le guide vere sono fatte in un altro modo! (vale per tutte le cose che scrivo qui)