martedì 10 marzo 2020

Burocrazia


"C'è troppa burocrazia": quante volte l'abbiamo sentito dire? Ed è anche vero, ma io ho imparato a diffidare di chi ripete questo luogo comune, e cerco di non dire più questa frase. Diffido per molte ragioni: la prima è che la burocrazia è aumentata in questo inizio di Millennio come non era mai aumentata prima, ma la gente si accoda a questa nuova burocrazia senza protestare. Per esempio, la montagna di PIN e di password, i codici IBAN lunghi mezzo chilometro, le registrazioni on line per questo e quello... Nelle scorse settimane ho comperato una smart tv e mi è toccato ricopiare tutto quello che c'è scritto sotto il modem (ventiquattro caratteri, alternando maiuscole e minuscole), ce l'ho fatta al primo colpo ma mi sono chiesto se ne valesse la pena, e l'ho fatto solo perché tra un anno sarà obbligatorio cambiare tutti i televisori perché le attuali frequenze passeranno al 5G (non ve ne siete ancora resi conto? metà delle persone a cui lo dico non lo sanno ancora...). Tutto questo viene considerato come normale, a me non pare proprio e se fosse possibile tornare ai vecchi televisori sarei contento, così nessuno spia quello che guardo; ma quelli che mi stanno intorno sono incollati allo smartphone e danno per normale digitare pin, password, codici a barre, un'alzata di spalle e via.

Altro esempio, preoccupante: chi si lamenta della burocrazia e come esempio sceglie la legislazione antimafia, o quella anticorruzione. Capisco che portare documenti su documenti sia pesante, ma qualche dubbio comincia a sorgere dentro di me. Proprio con l'antimafia te la prendi? E con la lotta alla corruzione? Anche a me è toccato andare in tribunale per avere un certificato penale, capisco bene che sono cose noiose e che portano via un sacco di tempo, ma preferirei che ci si lamentasse per qualcos'altro, per esempio per la corruzione e le ruberie.
Le persone intorno a me si lamentano anche per le prenotazione ospedaliere, esami e ricoveri: sei mesi per avere un'ecografia, ma quando vai in privato la fai il giorno dopo. E anche qui c'è chi dà la colpa alla burocrazia, ma si saranno mai accorti che hanno votato per la persona che ha introdotto e favorito questi sistemi, e che adesso è in carcere per problemi legati proprio alla Sanità? (tre legislature da presidente della Regione Lombardia, per i distratti: quindici anni di governo, cinque anni di galera con condanna definitiva). No, non se ne sono accorti e danno la colpa alla burocrazia.

Potrei andare avanti per un'ora, la scuola, il codice stradale, gli orari degli uffici, i parcheggi e i pedaggi, i ricorsi contro le multe, la timbratura dei biglietti in entrata e in uscita... L'anno scorso mi sono arrivate tre volte dalla Regione Lombardia le richieste di aggiornare l'esenzione sanitaria per mia madre (tre volte, una ogni tre mesi) e a inizio novembre ho trovato nella posta il modulo per pagare il bollo auto (scade a fine gennaio) con l'aggiunta che se dovesse cambiare qualcosa di non tenerne conto - ma allora perché me lo hanno spedito, e così tanto in anticipo, con il rischio di dimenticarsi che era arrivato? E' finita che ho fatto come tutti gli altri anni, a gennaio sono andato all'ACI e ho risolto la questione in tre minuti.

E che cos'è la Brexit se non un enorme inno alla voglia di avere più burocrazia? Dopo una lotta di secoli avevamo abolito dazi e dogane, ed ecco che ritornano con il plauso dei soliti furbi. A parte il rischio di ritrovarsi ancora con le bombe dell'IRA come negli anni '70 (bombe scomparse proprio grazie all'Unione Europea), mi viene da pensare a chi, come Giuseppe Verdi, nell'Ottocento per viaggiare da Milano a Roma o a Napoli, o a Venezia, doveva passare tre o quattro dogane e ogni volta tirare fuori il passaporto e farsi perquisire i bagagli. E' questo il mondo che si vuole riavere? Ormai è quasi fatta, ma per piacere almeno smettetela con il lamento infinito sulla burocrazia: siete voi che l'avete voluta, smettete di lamentarvi e imparate ad amare la bomba - pardon, la burocrazia.

AGGIORNAMENTO al 31 maggio 2020: i provvedimenti contro il Covid-19 sono diventati, al di là delle necessarie attenzioni, il trionfo della burocrazia. Adesso per fare ogni minima cosa bisogna prenotare, e bisogna farlo on line; chiuderanno uffici postali e biglietterie (i dirigenti di banche, ferrovie e poste non vedevano l'ora di chiudere e di ridurre il personale) bisognerà avere la "app" immuni (io non ho lo smartphone, mi toccherà comperarlo), eccetera eccetera eccetera. Ci ritroviamo guariti (speriamo) ma gravati da una burocrazia che ha centuplicato le sue forze: e non si tornerà indietro, purtroppo. L'unica cosa che verrà snellita, forse, è la procedura per gli appalti pubblici - un'altra cosa che in tanti aspettavano, ma questi tanti non sono quelli giusti (ahimè).

AGGIORNAMENTO al 7 settembre 2020: una curiosa forma di nuova burocrazia è nel nuovo assetto di Blogger, il software che mi permette di pubblicare qui. Due aggiornamenti fa, avevo tutto sott'occhio con un solo clic; un aggiornamento fa mi è toccato cominciare a smanettare, e oggi con il nuovo Blogger siamo alla sparizione dei comandi. Dove saranno i "tasti" che mi servono? Uno è in fondo a sinistra, un altro è in alto in un angolino, il terzo è chissà dove, e per sapere se mi è arrivato un commento mi tocca fare indagini a tutto campo. Cosa avranno nella testa i programmatori e le programmatrici di Blogger? Mah. Forse in casa loro hanno il mestolo in bagno e gli asciugamani in salotto, o forse hanno la colf o la mamma che lavora per loro. Forse è questo il paragone giusto: come gli adolescenti e i bambini che buttano tutto dove capita, tanto poi ci pensa la mamma. Così va, spero solo che poi non si lamentino della burocrazia.

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