martedì 24 marzo 2020

L'aiutino sullo smartphone

L'altro giorno stavo cercando on line una notizia su Alban Berg (non è che si possa andare sempre a memoria, magari fosse possibile) e ho iniziato a scrivere: A. Subito mi sono apparse infinite parole che cominciano con la A, come se fosse possibile sapere da una semplice "A" a cosa stavo pensando; poi ho digitato la L ed è uscita un'altra sfilza di parole che non stavo affatto cercando e alle quali non avrei mai pensato. Quando poi digito la B, beh, è chiarissimo: sto cercando Albano & Romina. Cos'altro può esistere, nella vita? Eccomi alla quarta lettera, un'altra A, "Alba": sì, sì, mi dice contento l'aiutante, quello che stai cercando è Albano & Romina. Ed ecco il turno della N: trionfo del suggeritore, hai visto che avevo ragione? AL-BA-NO y RO-MI-NA!!!.
Delusissimo, l'aiutante algoritmico, quando io aggiungo uno spazio: che si fa, adesso? Quando metto un'altra B comincia a capire, ma deve rovistare parecchio. Sì, stavo cercando Alban Berg, uno dei più grandi compositori del Novecento, ma a chi vuoi che interessi, non ha followers, non fa audience, non è un influencer...
(qui per ascoltare qualcosa di Alban Berg)

Ci si può anche scherzare sopra, ma l'aiutante quando digiti un testo è pericolosissimo, si rischiano gaffes a non finire, sul tipo di quelli che si incolpano a Vicenza: perché andare fino a Vicenza per incolparsi, non potevano farlo qui? o forse a Vicenza ci vivono, nel qual caso chiedo scusa e torno a occuparmi degli affari miei. Ci sono anche le maiuscole che compaiono del tutto inaspettate, sul tipo di «Ti ha dato di Volta il cervello?» che è forse ciò che chiese il dottor Frankenstein, armeggiando con l’elettricità, al suo assistente. Ricordando che Volta è quasi contemporaneo di Frankenstein, l'evento sarebbe stato possibile. Pericolosissimo un "rispondi a tutti" che diventa rispondi a rutti (t ed r sono molto vicine sulla tastiera), più morbido ma sempre poco comprensibile un tweed che spunta invece di un tweet. In ambito mitologico l’occhio del ciclone si confonde con l’occhio del ciclope, e suscita curiosità la vergine cartesiana (in realtà "vertigine") evocata sul suo blog dall'amica Jonuzza. Suscita profondo stupore la relazione misteriosa fra Georg Büchner e i buchi neri, o i contusi ben dati e bendati, come le mummie, botte da orbi bendati.
Si può scoprire, digitando un testo e facendosi aiutare dal software, che il cibo di qualità costa più acaro (l'ho trovato in un commento sul blog di Luz); delle città Segrate pare che si sia occupato Corrado Augias in tv per una serie di documentari e la cosa mi stupisce perché io sapevo che ci sono diverse Olgiate (Olgiate Molgora, Olgiate Comasco, Olgiate Olona), ma di Segrate che io sappia ce ne è una soltanto, a meno che, visto che esiste una Novara in Sicilia, ci sia magari una Segrate, che so, in Sardegna.
Ma, del resto, io stesso poco fa avevo scritto sfotware invece di software, e in questo caso devo ringraziare il correttore uatomatcio. Non sia mai che anch'io mi metta a fare refusi, che ce ne sono già tanti.

 
(segue)

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