Qualche giorno fa ho letto lo sfogo di un professore che raccontava cose come questa: "gli studenti mi dicono che "apposto" è giusto perché il correttore automatico non lo segnala come errore".
Il correttore automatico, che ha
diversi nomi a seconda del programma di scrittura che state usando, è
quella cosa che vi mette dei vermetti rossi sotto alle parole che
considera sbagliate; è indubbiamente utile e anch'io ne tengo conto,
ma non è che sia proprio infallibile (anzi). Per esempio, segnala
come errori tutte le parole straniere, e tutte quelle che sono nostre
ma che non figurano nel suo dizionario. Di conseguenza, se mettete
Dante e Petrarca all'esame del correttore automatico sarà tutto un
susseguirsi di vermetti rossi, idem con Pirandello (che usa spesso la
j nei dittonghi), per non parlare degli scrittori che usano
espressioni dialettali, da Gadda fino a Camilleri. E se siete un
chimico o un medico e scrivete termini tecnici ma correttissimi
(beuta, buretta, enterite, rinoplastica, aerometro, fate voi) vi
troverete una pagina con più vermetti rossi che parole scritte,
anche se siete bravi e non fate nessun errore di battitura o di
ortografia.
Perfino i nostri cognomi sono
sottolineati come errori, a meno che non siano presenti nel più o
meno ristretto elenco di vocabili del correttore: se vi chiamate
Pera, o Volta, o anche soltanto Colombo, magari il correttore
automatico vi contesterà la maiuscola, o ve la toglierà senza
alcuno scrupolo o ripensamento; ma è un povero essere senz'anima e
non dovete prendervela con lui ma con chi lo ha programmato.
L'esempio fatto dal povero professore citato all'inizio fa
compassione, è come scrivere avvolte invece di a volte, o magari
lungo per fungo, o usci invece uscì... Non è che ci voglia poi
tanto per capire che il correttore automatico va usato con
intelligenza, ma magari, visti i tempi che corrono (non solo per la
sintassi e l'ortografia), adesso che ci penso è meglio aggiungere la
spiegazione: "apposto" è voce del verbo apporre, e ha un
significato del tutto differente da quello di "a posto". E
se per sbaglio scrivete "opposto", voce del verbo opporre,
invece di "apposto", voce del verbo apporre, il correttore
mica se ne accorge, avete fatto un errore ma non ve lo segnala
proprio.
Della serie degli errori di battitura
dei quali il correttore automatico non si accorgerà mai fanno parte
anche i “concerti per orango” di Haendel: non sapevo che ci
fossero già oranghi in Europa a quel tempo, ma chissà, non si può
mai dire, in fin dei conti Haendel visse a lungo in Inghilterra e
l'Inghilterra era un paese coloniale, può darsi che qualche orango
sia arrivato dal Borneo già nel '700. E dunque, forse Haendel aveva
un orango, oppure l’orango era del Re, o del Papa, o forse del
marchese Ruspoli quando Haendel era a Roma? Ma forse l’orango era
uno di casa nostra, un orango di Ornago, o magari di Ronago, o magari
era un onagro e non un orango. Fosse vissuto a Napoli, o in Sicilia,
forse Haendel avrebbe scritto un concerto per origano (e in Giappone
magari per origami?) (ma, per piacere, niente concerto per orgia,
no). (qui per ascoltare cos'era capace di fare Haendel all'organo)
Il fatto è che sbagliare digitando
sulla tastiera di un pc, o di uno smartphone, è un evento che può
capitare ad ogni istante: per esempio, avete appena scritto alla
vostra amica che bisogna mangiare meglio, oppure che ha bisogno di
mangiare miglio? Siete stati al cinema e avete visto "La bella e
la Betia", un mix tra Ruzante e Cocteau? Il leone che sbrina il
domatore forse possiede un frigorifero e sa come farlo funzionare; il
brodo del marciapiede fa inevitabilmente scivolare e bagna le scarpe;
la tromba della regina egizia non ha niente di funereo e poco anche
di archeologico; la criocera è forse una crociera al Polo
(eventualmente, possiamo chiedere informazioni al leone di cui si
parlava più sopra) o più probabilmente una cera da usare quando si
va sottozero.
La patente di Giuda apre almeno tre
alternative: Giuda guidava l’auto; non è quel Giuda ma un altro;
per tradire da oggi serve la patente (il che non stupisce, vista la
burocrazia invasiva di questo inizio di millennio). L'uomo lagno è
invece un supereroe molto efficiente ma che ogni volta che viene
chiamato in causa dice "uffa, ma sempre a me?". Sputare
come funghi si riferisce forse alle spore, e se entrate in un
quadriocale forse sentirete fare quack quack quack quack. Ma, poi,
chissà che cosa può ancora succedere, non è mica finita qui.
(segue)
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