sabato 19 marzo 2011

Peyo

Pierre Culliford, in arte Peyo, è l'inventore dei Puffi e di molte altre storie per bambini. Non mi sono mai piaciuti i Puffi dei cartoni animati (dei quali Peyo è solo in parte responsabile), molto petulanti, che ho sempre evitato con la massima cura; mi piacevano invece molto i Puffi disegnati, quelli che leggevo da bambino, negli anni '60.
Peyo era molto bravo, le sue sceneggiature erano molto belle, e i disegni molto simpatici; e, soprattutto, con i fumetti ognuno era libero di dare ai Puffi le voci che preferiva. Per me, ancora oggi, il Puffo brontolone ha una bella voce baritonale (come Sesto Bruscantini, più o meno), e la Puffina si chiama Puffina e non in un altro modo.
Insomma, per questioni puramente anagrafiche il mio '68 ha più a che fare con les Schtroumpfs, the Smurfs, e via elencando, che non con la politica o con il festival di Woodstock. In ricordo di questi momenti di buonumore, e sperando che si possano ripetere anche in futuro, porto qui qualche vignetta che ho preso dal Corriere dei Piccoli di quegli anni, più una che ho trovato in rete (la storia si chiama "Il Puffissimo", ed è tutt'altro che qualunquistica).

4 commenti:

annarita ha detto...

Anche io ricordo con molto piacere i Puffi del Corriere dei Piccoli. Mi sembra ancora di vederlo, avvolto nella sua carta azzurra, far capolino per me dalla cassetta della posta (grazie a una zia che non mancava mai di rinnovarmi l'abbonamento come regalo di Natale)
Salutissimi, Annarita

Giuliano ha detto...

c'erano anche Pratt, Toppi, Battaglia, Buzzati, non era soltanto "dei Piccoli"!
:-)
sento molto la mancanza di giornali così, mi dicono sempre che erano altri tempi, io rispondo che è un peccato che si siano persi giornalisti di razza, e che non siano stati sostituiti. Oggi il giornalismo non esiste quasi più, non esiste più chi legge e propone senza obblighi commerciali, per il piacere di farlo. Su quel Corrierino si lavorava ancora così, c'era una Redazione con la R maiuscola che sfogliava, leggeva, selezionava le cose migliori. Sarebbe una gran bella cosa, tornare a quella mentalità: cioè alla libertà d'espressione, se ci pensi bene, che è andata quasi del tutto perduta.

francesco ha detto...

a Bruxelles ho visto qualche anno fa il museo dei fumetti, bellissimo, ci sono anche i puffi di Peyo!

Giuliano ha detto...

la scuola belga del fumetto era fantastica: Lucky Luke, Spirù, l'amico di Spirou che in Italia si chiamava Gastone, il Marsupione...(Negli ultimi anni della sua vita Peyo ha fatto un po' di soldi con i cartoni sui Puffi, sono comunque contento per lui)