sabato 23 maggio 2020

Il doppio cognome

Gli spagnoli e i portoghesi il doppio cognome lo hanno da sempre; ma loro, beati loro, si chiamano tutti Gomez y Gonzales o Ruiz y Rodriguez y Velazquez, quindi il problema non si pone. I portoghesi e i brasiliani si chiamano Da Costa e Da Silva, e va bene anche qui. Da noi invece il doppio cognome, se reso obbligatorio, sarebbe davvero un bel problema. I cognomi italiani sono tanti e anche molto coloriti, gli accostamenti casuali e sorprendenti abbondano e ce ne siamo accorti un po' tutti, magari a scuola o sul lavoro. Io non avrei avuto problemi con i cognomi dei miei genitori e anche con quelli dei nonni (pura fortuna), ma per esempio già chiamarsi Bianchi Rossi suscita una certa ilarità; peggio ancora andrebbe a Pozzi Neri, ma dato che esistono cognomi come Di Dio o Diotallevi (eccetera) il rischio di trovarsi una bestemmia come doppio cognome è davvero alto.
Ambu e Lanza sono due cognomi esistenti, così come Soffritti e Cipolla, Saporiti e Cotti, Longhi e Corti, Pesce e Gatto, Perico e Losa, Grandi e Piccinini, fino a Storti Malfatti Malvestiti (battuta anni '60: due sindacalisti e un politico Dc), Malerba Gramigna (uno scrittore e un critico letterario), eccetera: l'elenco dei doppi cognomi che sarebbe meglio evitare è quasi infinito. C'è anche l'effetto eco (o rimbombo): Lorusso Russo, Lobianco Bianco, Fumagalli Galli, Campana Campanaro Campanile, Formentini Formenton, Nicolini Nicoletti, e la sequenza dei patronimici Di Pietro Di Giovanni Di Maria Di Giuseppe Di Battista Di Nicola, o ancora Corbelli e Corbellini, Fanti Fantoni Fantini Fantin Fantozzi...
Insomma, spero che il doppio cognome rimanga su base volontaria, che non sia obbligatorio: pensate solo, accostamenti buffi a parte, alle firme che vi tocca fare in banca o all'assicurazione. Cinquanta firme alla volta, da fare una per una, per esteso, e magari vi chiamate Pierfrancesco Bernardeschi Mangiacavalli. Io ho un cognome di sole quattro lettere e ne sono ben contento, ogni volta che mi capita di fare delle firme ne ringrazio il cielo e magari penso che avere per nome di battesimo un trisillabo come Giuliano sia un inciampo, e mi trovo ad invidiare Carlo Bo e Dario Fo che con tutte quelle firme se la sarebbero cavata in meno di metà del tempo che ci ho messo io.

Le barzellette su nomi e cognomi esistono da sempre, a militare, a scuola, sul lavoro; fermo restando che perdere il cognome materno non è bello (a meno che non si tratta di cognomi di cui vergognarsi, come Mussolini), dubito che sia un problema serio e spero che il Parlamento si occupi prima di altre cose più importanti, come l'assistenza alla maternità, le scuole, l'inquinamento acustico e ambientale, il diritto alla privacy, il cambiamento climatico (siccità e inondazioni), i ponti che crollano, la sanità pubblica, e tante altre cose ancora che di sicuro voi ben conoscete.

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