mercoledì 27 maggio 2020

Prédessée


L'altro giorno ho chiesto a una mia vicina di casa, italiana cresciuta in Argentina, se è facile comprendersi con gli altri americani parlando spagnolo. Mi ha risposto di sì, che ci si capisce bene un po' con tutti, anche con colombiani, messicani e salvadoregni; l'unico problema è con le cose da mangiare perché hanno quasi tutte nomi diversi in ogni Paese.
La risposta mi è piaciuta, mi ha fatto sorridere e le ho risposto che è più o meno così anche da noi, parliamo tutti italiano ma spesso basta fare pochi chilometri per veder cambiare il nome delle cose che mangiamo. Un esempio: il prezzemolo. In Lombardia, e se non ricordo male anche in Veneto, il prezzemolo è di solito erborìn; però non in tutta la Lombardia, in alcune zone prevale prédessée. Da mia mamma, a Colorno (pochi chilometri da Parma, ma diverso da come si parla a Parma città), il prezzemolo diventa borgnaerbi (bor-gnerbi con la ä dei tedeschi e la gn di gnomo: ma se non siete nati lì non riuscirete mai a pronunciarlo come si deve). Sempre a Colorno, i piselli sono riviòot (ma, anche qui, la pronuncia...) e il finocchio è scartocén; a proposito di piselli, in Veneto si chiamano bisi e "risi e bisi" è una ricetta molto famosa.
A questo punto mi sono incuriosito e ho chiesto all'amica Giacinta come si chiama il prezzemolo a Matera: mi ha risposto ptrsn. Poi, per telefono, mi ha anche fatto sentire come si pronuncia e ho cominciato a capirne qualcosa di più: la soluzione della crittografia è "petrosino". Petrosino rimanda a Pietro (che sia san Pietro?) ma anche alla pietra (però il prezzemolo non cresce fra le pietre) ed è inoltre il nome comune del prezzemolo anche in altre parti d'Italia (ad Amalfi, "petrosillo"). E qui arriva il colpo di scena: "Petroselinum crispum" è infatti il nome scientifico del prezzemolo.
Credo proprio che rinuncerò a parlare il materano, ma intanto la curiosità è rimasta: come si chiama il prezzemolo dalle vostre parti?

PS: A Livigno, le carote sono gnif e la patate tartufol; a Caserta le melanzane si chiamano molignani e i cachi diventano "cachisse"; nel comasco la valeriana (insalata) passa al maschile e diventa "acciarìtt", ma a pochi passi da qui, verso Milano, gli acciarìtt diventano laccìtt. (Chi volesse continuare, è più che benvenuto.)

2 commenti:

Giacinta ha detto...

Quindi noi materani saremmo acculturati....
:-)

Giuliano ha detto...

la nomenclatura scientifica riserva molte sorprese :-)