giovedì 1 aprile 2010

Scale di valutazione

Alle volte mi dicono che sono drastico nei miei giudizi, spesso mi dicono anche: brutale, ingiusto. Per provare a spiegarmi, ecco la mia Bibbia, il mio Codice di riferimento: signore e signori, Achille Campanile.
Achille Campanile
COME VISITARE LO STUDIO D' UN PITTORE.
La visita allo studio d'un pittore è una cosa difficile.
Si comincia, di solito, a lodare sventatamente i primi quadri con superlativi; dopo qualche passo, l'incauto, che s'è slanciato a cuor leggero su questa via, deve ripetersi o tentar qualche variante che, a chi udisse senza vedere, farebbe credere trattarsi d'un pranzo. E poiché la buona educazione, e anche il pittore, vogliono un crescendo ammirativo nei giudizi, a un certo punto il visitatore non sa come andare avanti. Se il primo quadro è bellissimo, il secondo splendido, il terzo maraviglioso e il quarto magnifico, come sarà il quinto? Mettiamo che sia sorprendente; al sesto vi voglio vedere. Per via del crescendo, esso non potrà che rientrare nell'ordine del soprannaturale. E dal settimo in poi?
Ecco. L'errore in cui cadono quelli che visitano lo studio d'un pittore, è di cominciare dai superlativi. Bisogna, invece, amministrare con previdenza il patrimonio degli aggettivi, magari cominciando con una certa freddezza. Ma se lo studio è molto fornito neppur questo è sufficiente; si comincerebbe con: "passabile, non c'è male, grazioso, bello", e subito si ricadrebbe nel vicolo cieco dei "bellissimo", eccetera.
Dunque? Dunque, signori, cominciare con apprezzamenti tanto più freddi, quanto più numerosi sono i quadri da esaminare, per aver poi il margine necessario al crescendo. Prima di cominciare il giro si domanda:
" Quanti sono i quadri da vedere? ".
" Quattordici ".
Bene. Per gli ultimi dieci sono a posto. Bisogna trovare gli apprezzamenti per i primi quattro: apprezzamenti freddi, date l'esigenze del crescendo.
Ecco uno
SPECCHIETTO PER QUATTORDICI QUADRI.
. 1 - Così, così.
. 2 - Passabile.
. 3 - Niente di straordinario, ma insomma ci possiamo contentare.
. 4 - Un pochino meglio.
. 5 - Non c'è male.
. 6 - Discreto.
. 7 - Grazioso.
. 8 - Bello.
. 9 - Bellissimo.
10 - Splendido.
11 - Maraviglioso.
12 - Magnifico.
13 - Sorprendente.
14 - Soprannaturale.
E se i quadri sono molti di più? Bando agli scrupoli: cominciare con apprezzamenti sfavorevoli. Ci guadagneranno i superlativi finali.
Mentre ci dirigevamo verso lo studio, ho chiesto al signor Gontrano:
"Quanti quadri? ".
"Un centinaio ".
Ho vacillato. Ma non mi son perso d'animo.
Davanti al primo non dico parola; per avere il vastissimo margine necessario al crescendo, e poiché sono un discreto simulatore, ho dato segni di nausea.
" Si sente male? ", fa Gontrano. "Vuole un vomitativo? ".
"Non occorre ", mormoro. "La vista di questo quadro è più che sufficiente. Mi fa rivoltar lo stomaco".
A mio zio per poco non viene un accidente. Amleto, impassibile, non aveva capito nulla, e Ambrogio dava segni di soddisfazione.
Quanto al signor Gontrano, era allibito. Non gli ho dato il tempo di reagire. Davanti al secondo quadro occorreva attenuare, ma non troppo.
" E' passato ", mormoro, " ma anche questo quadro che obbrobrio! ".
Gontrano era livido. Io pensavo: "Un po' di pazienza, amico. Fra poco mi abbraccerai". Ma, dopo cinque o sei quadri, a un mio "puah" di disgusto, scoppia :
" Pezzo di mascalzone, alla porta! ".
Tanto peggio per lui, che così non m'ha sentito esclamare: "splendido, maraviglioso, incantevole". E dire che ero già arrivato all'aggettivo "stomachevole".
(Achille Campanile, da "In campagna è un'altra cosa", ed. Rizzoli)

2 commenti:

Grazia ha detto...

E' troppo bello ! O dovevo cominciare con "stomachevole" ? Credo che Campanile sia uno dei più grandi scrittori italiani e comunque è uno dei più rappresentati nella mia libreria. Se permetti questo racconto lo pubblico anche nel mio blog: una bella lezione per chi crede di intendersi d'arte e, comunque, una bella lezione anche per me.

Giuliano ha detto...

vale per tante cose, non solo per i dipinti!
:-)
Campanile non è mica mio, per fortuna: porto qui qualcosa di suo perché spero sempre che si continuino a comperare i suoi libri. (è il più copiato di tutti gli scrittori italiani, e lo sarà sempre...)