L’ultima l’ho letta l’altro ieri: da adesso è obbligatorio, per legge, che i ristoranti si comperino un etilometro. Chi paga? I ristoratori, è ovvio. Funziona sempre così: da quando questa destra (Lega Nord ben compresa) è al governo, sono nate una infinità di leggi e leggine che comportano una lunga e pesante serie di spese per i cittadini e per le famiglie.
Queste leggi, spacciate per severissime e indispensabili, sono approvate sempre nello stesso modo: dentro un enorme pacco, insieme a mille altri argomenti diversissimi fra loro, e approvate in un botto solo grazie al voto di fiducia. Sono anni che il governo Bossi-Berlusconi va avanti così, e in questo modo non solo non esiste più un dibattito su cosa è davvero giusto fare, ma non si riesce nemmeno più a essere informati. Io lo ammetto qui pubblicamente: sono nel panico, non so più cosa fare e temo sempre che ci sia una multa in arrivo, o magari l’arresto. Bei tempi, quando si poteva circolare solo con la patente in tasca: io la carta d’identità ce l’ho sempre avuta, ma conosco gente che non ha mai avuto altro in tasca che un po’ di soldi (pochi) e un pacchetto di sigarette, oltre alla patente quando serviva: non era la preistoria, erano gli anni del boom economico e dell’Italia fra le prime quattro potenze industriali del mondo. Ma oggi non è più possibile, i nuovi burocrati della destra sono tanti, potenti, inflessibili e severissimi. Prendete il codice della strada: fino a dieci anni fa era semplice da capire, da quando esiste il governo Bossi-Berlusconi sono nate un’infinità di norme impossibili da memorizzare.
L’ultima novità: vi danno le multe (multe pesanti) e non ve ne accorgete nemmeno. Vi arrivano tutte a casa, non serve più il foglietto sul parabrezza: se c’è un cartello poco visibile o poco chiaro, e se ripetete lo stesso percorso per una settimana, arrivare a mille o duemila euro di multe è facilissimo. E non è tutto qui: dai giornali vi beccherete pure del “furbetto”.
Tutti questi soldi, tutte queste multe, tutti questi obblighi hanno una sola spiegazione: mettere le mani nelle tasche dei cittadini. A destra dicono che è vero l’opposto, ma provate un po’ a fare il conto: per esempio le tasse scolastiche, anno 1998 e oggi. Per esempio, stipendi e pensioni: anno 1998 e oggi. Per esempio, l’affrancatura di una lettera o la spedizione di un pacco: anno 1998 e oggi. Per esempio, i parcheggi: anno 1998 e oggi. (fate pure i calcoli tenendo conto dell’inflazione, fanno impressione lo stesso). I filosofi alla Tremonti vi diranno che è colpa dell’euro, ma l’euro è un semplice calcolo matematico: moltiplicare per due non significa triplicare o decuplicare, anche un bambino di sette anni dovrebbe essere in grado di capirlo.
Per esempio, chi ha pagato il rinnovamento del parco automobili? Ci sono stati incentivi vari, è vero, ma il resto della macchina lo avete pagato voi, e intanto un Formigoni (sempre per esempio) va in giro a dire “abbiamo rinnovato il parco macchine in Lombardia” – che somiglia molto al famoso “armiamoci e partite”, ma passi: si sa, lo ha fatto per il nostro bene. E il digitale terrestre? Vi dicono “procuratevi un nuovo televisore o un decoder”, ma il decoder non si procura, si compera. E’ commovente la dedizione con cui si evita di dire “dovete comperare il decoder”, ogni volta che ascolto questa frase non so se ridere o se piangere – ho già speso circa 500 euro tra antennista e tv nuovi, ma per fortuna tutto questo finirà entro l’anno. Dopo di che, nel 2011, ci sarà di sicuro qualcosa di nuovo da inventare, a destra, per mettere le mani nelle tasche dei cittadini.
La pensata più straordinaria è quella del cosiddetto federalismo: non nel senso che i sindaci e i presidenti di provincia potranno gestire le tasse già esistenti, ma nel senso che potranno inventarne di nuove, e qui non c’è limite alla fantasia: dalle tasse (pardon, multe) sulle gomme da neve obbligatorie anche se ci sono 20 gradi a quelle sulle minigonne, ai semafori taroccati, ai limiti di velocità abbassati nottetempo. Le cronache degli ultimi due anni sono sempre più piene di queste vere e proprie vessazioni, chissà quando i cittadini si accorgeranno che sono opera dei Bossi, dei Calderoli, dei Borghezio, dei Maroni.
Per disboscare questa proliferazione di leggi e di leggine (le bestemmie sono già punibili per legge, da sempre: non serve una legge nuova), di multe e di balzelli, ci vorranno molti anni. Chissà se ci riusciremo, negli anni ’90 il mondo sembrava già abbastanza complicato di suo, invece le complicazioni sono state decuplicate, e la gente è anche contenta – contenta finché non gli arriva il conto da pagare, ma anche allora mica tutti se ne rendono conto.
Che dire, in conclusione? Che anche l’altro giorno ho sentito due persone (una è Bersani) dire che “non si può dire che la gente che vota a destra sono tutti imbecilli”: e se è nel senso che anche i dirigenti della sinistra hanno le loro colpe, ci sto – ma per intanto, in questo novembre 2010, è quasi divertente vedere gente di destra che prende le distanze dagli ex colleghi di governo, anche in maniera scomposta. Fini e Bocchino e tutti gli altri di FLI dicono le stesse cose che dicevamo noi vent’anni fa, e che loro stessi fino a ieri negavano con stizza; se ne sono accorti un po’ ritardo, ma pazienza. Prima o poi la verità viene a galla, ma non sempre basta che venga a galla; e chissà quanto ci metteranno gli elettori della Lega Nord a capire chi è veramente Umberto Bossi...
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