Non so voi, ma io, se nasco un'altra volta, vorrei rinascere come gatto: ma un gatto vero, di quelli di una volta, senza costrizioni, libero di andare e di venire quando ne ho voglia.
Pensa ed opra, varda e scolta,
tant se viv e tant se impara;
mi, quand nassi on'altra volta,
nassi on gatt de portinara!
Per esempi, in Rugabella,
nassi el gatt del sur Pinin... ...
scartoseij de coradella,
polpa e fidegh, barettin
del patron per dormigh sora...
pisorgnitt del post disnaa,
tiraa adree finchè ven l'ora
de sarà el porton de straa...
Pensa e opera, guarda e ascolta, tanto si vive e tanto si impara: io, se nasco un'altra volta, nasco un gatto di portinaia! Per esempio, in Rugabella, rinasco come gatto del signor Pino: cartoccetti di coratella, polpa e fegato, il berrettino del padrone per dormirci sopra... i pisolini del pomeriggio, seguitati fino a che vien l'ora di chiudere portone di strada...
(Delio Tessa, dai due volumi dell’edizione Einaudi a cura di Dante Isella, pag.83) (scritta nel 1921)
Ma... segùra...
... sent i gatt! ...
chì, la nott, dove me fogni
coi me cart e pensi e sogni...
chì l'è el sit clàssech di gatt!
« miao... » parlen de sott via...
(che stremizzi che te ciàppet
a sentij, Roston, te scàppet...)
«miao» là, come in ombria,
che sconzert, che sinfonia!
io « mao... mao... » dal per ari...
- s'ciónfeta! - a quell'orinari...
«mao» ... che ghe riva via
filen come di saett! ... (...)
Ma... sicuro.. senti i gatti!.., qui la notte, dove mi rintano con le mie carte e penso e sogno.. qui è il luogo classico dei gatti! «miao» parlottano sommessi... (che spavento che ti prende; a sentirli, Rostone, scappi...) « miao» là come in un sogno inquieto, che concerto, che sinfonia! «mao... mao...» dall'alto - pàffete - a qull’orinale... « mao» che gli arriva tra capo e collo guizzan via come saette!... (...)
(Delio Tessa, dai due volumi dell’edizione Einaudi a cura di Dante Isella, pag.127) (scritta nel 1930)
Il nome di questo blog l’ho preso da Delio Tessa, avvocato e poeta milanese, ciclista e grande appassionato di cinema e di musica, che visse fra il 1866 e il 1939: cioè in tempo per rendersi conto delle disgrazie del fascismo, che non riuscì mai a sopportare. “De là del mur”, oltre il muro, è la sua seconda raccolta di poesie, che uscì postuma nel 1947.
“Rostòn” è un amico di Tessa, e Rugabella è una via di Milano, che Dante Isella nelle sue note descrive così: “della «via bella» di un tempo (all'inizio del corso di Porta Romana, sulla destra verso il Corso Italia) poco o nulla è rimasto dopo i bombardamenti aerei del centro di Milano nell'agosto del '43. “
di “De là del mur” ho già parlato a suo tempo, in apertura del blog: se fate clic sul nome di Delio Tessa, qui in fondo o nella colonnina qui a fianco, si può leggere di cosa si tratta. Nel nome di Delio Tessa, ho iniziato il blog in questo modo:
Voeurom on coo de gatt
per podé liberass
di penser...andà in oca,
voeurom desmentegass
del Roveda, di Edison
che tracolla... la gent
balenga, i scagg de guerra
tutto òo lassaa de là.
(vogliamo aver la testa come un gatto, per poterci liberare dai pensieri...andare in oca. Vogliamo dimenticarci del Roveda, dell’Edison che tracolla... la gente balenga, le paure della guerra, tutto lasciar di là)
(Delio Tessa, dai due volumi dell’edizione Einaudi a cura di Dante Isella, pag.205) (scritta nel 1915)
(le illustrazioni: alcune strisce da uno dei più bei fumetti che mi sia mai capitato di leggere, "Mutts" di Patrick McDonnell, pubblicato dal mensile Linus negli anni '90)
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2 commenti:
caro buon vecchio mooch
e anche tutti gli altri, umani e uccellini compresi! un capolavoro
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