L'Arlecchino del Piccolo lo hanno visto
tutti, o almeno così credo; è uno spettacolo così famoso, e con
così tante recite, che è quasi impossibile averlo perso: a meno che
a teatro proprio non ci si vada mai. E' uno spettacolo che continua a
rimanere in cartellone: Marcello Moretti non c'è più, Ferruccio
Soleri potrebbe ancora farlo ma ha deciso di prendere un po' di tempo
per sè, i sostituti sono bravi e hanno avuto un'ottima scuola, lo
spettacolo è sempre bello e divertente. Strehler era bravissimo nel
mettere in scena Goldoni, direi inarrivabile: tra i suoi spettacoli
vanno ricordati almeno "Il campiello" e "Le baruffe
chiozzotte", due capolavori sia nel testo che nella messa in
scena. Per nostra fortuna, alcune di queste serate sono state filmate
e ne esiste la registrazione; non è come essere a teatro,
soprattutto per Arlecchino, ma è comunque bello che si possa
continuare a rivedere spettacoli così belli e con attori così
grandi.
"Arlecchino servitore di due
padroni" è andato in scena con molti cast differenti; il giorno
in cui io ero al Piccolo Teatro di via Rovello, 28 gennaio 1979,
oltre a Ferruccio Soleri come protagonista c'erano Gianfranco Mauri
(Brighella), Ettore Conti (Pantalone), Enzo Tarascio (il Dottore),
Roberto Chevalier (Silvio), Franco Graziosi (Florindo), Elio Veller e
Riccardo Magherini (camerieri), Carlo Boso (facchino), Armando
Benetti (suggeritore). Le donne erano Susanna Marcomeni (Clarice),
Marisa Minelli (Smeraldina) e Anna Saia (Beatrice). Scene e costumi
di Ezio Frigerio, musiche di Fiorenzo Carpi, maschere di Amleto
Sartori, movimenti mimici di Marise Flach. Carlo Boso, che
interpretava una piccola parte, era anche il sostituto di Ferruccio
Soleri e interpretò Arlecchino in diverse recite. Non c'è molto
altro da aggiungere, se non il ricordo degli applausi a scena aperta
per Armando Benetti nel ruolo del suggeritore: anche in un piccolo
ruolo un bravo attore si nota, e i suoi duetti con Ferruccio Soleri
sono da antologia, perché il teatro vive anche di queste invenzioni.
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