Mi tocca guardare un po’ in giro perché non la riconosco subito, ci sono tante marche al supermercato che trovare quello che cerchi diventa difficile: ed è una fortuna, sia ben chiaro, ma bisogna avere buona vista e anche essere alto un metro e novanta mi aiuta. Ogni tanto trovo una signora piccolina che mi chiede se le posso prendere quella scatola lì in alto, e io aiuto sempre: mi fa piacere, così come sono contento quando i bambini piccoli mi salutano contenti (forse pensano che io sia Bud Spencer, cosa della quale sono ben lieto: anzi, un giorno di questi mi faccio ricrescere la barba).
Comunque sia, prendo dallo scaffale la marca di verdura in scatola che conosco e che so già che è buona, mi fido, controllo comunque il prezzo, metto in borsa e porto a casa. Arrivato a casa capisco cosa c’era che non mi tornava: hanno cambiato la confezione, quella da tre scatole, l’involucro di cartoncino, che prima era molto più semplice. Adesso è più colorato e ci sono sopra delle figurine, delle personcine, delle fotografie: meraviglia delle meraviglie, sono proprio loro, gli agricoltori che coltivano i fagioli!
Avevo una gran voglia di conoscerli: si chiamano Loris, Stefania e Luigi. Loris ha in mano un vasetto con una piantina, Stefania ha un catino (no, forse è un cesto, ma di plastica), e Luigi è laggù in fondo con la zappa, che lavora (uno che lavora ci vuole, bravo Luigi). Era ora! Finalmente un po’ di spazio alle persone che lavorano e che producono, che caspita!
Ma poi guardo meglio, e più guardo più mi convinco che quelli lì non possono essere Loris, Stefania e Luigi. A me sembrano più Beppe, Antonio e Lucia: oltretutto, Loris ha sposato mia cugina, l’ho visto due giorni fa, sta bene, è alto e slanciato, elegante, non somiglia per niente a questo qui della foto. Questo signore qui invece ha una faccia simpatica ma è tarchiato, un po’ goffo, impacciato. No, non può essere Loris: secondo me è Beppe, ma potrei sbagliarmi. Aspetta che guardo meglio. Il terzo della fila potrebbe essere Carletto: ma no, Carletto era uno che veniva a scuola con me, adesso fa il gommista a Milano. No no, niente Carletto: devo ammetterlo, Carletto era una falsa pista.
No, secondo me quelli lì sono proprio Beppe, Antonio e Lucia. Più guardo quella bella signora mora, e più mi convinco che è Lucia: la conoscevo vent’anni fa, potrebbe essere davvero lei. Andavano sempre insieme, Lucia con Beppe e con Antonio: Antonio è suo fratello, Beppe è il cognato. Il marito di Lucia si chiama Filippo, ma è sempre stato un tipo un po’ schivo, non mi stupisce che nelle foto non ci sia: forse è quella là che lavora in mezzo all’erba, sull’altro lato della confezione. Non che io sia sicuro al cento per cento, ma, come direbbe l'armigero Ferrando nel “Trovatore”, “ragionando sugli anni trascorsi...”
PS: adesso che guardo meglio, Luigi non sta lavorando: si è fermato, guarda gli altri due, e sembra dire: «Ma allora, quand’è che la finiamo con questa pagliacciata?».
PPS: guardando ancora meglio, leggo che questi fagioli sono prodotti da Loris, da Luigi, e persino da Stefania (chi l'avrebbe mai detto!) utilizzando energia eolica: chissà cosa ne direbbe Alvaro Vitali. Mah, meglio non pensarci...che dire, questi sono dettagli, sorvoliamo.
Fango bollente - Vittorio Salerno
1 giorno fa
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