lunedì 29 agosto 2011

Una facile profezia

Tutto quello che è stato privatizzato dal 1995 in qua tornerà nuovamente pubblico (statale, regionale, comunale) entro dieci o quindici anni.
Sto dando i numeri? No, magari: ma è una cosa facile da prevedere. Mantenere in efficienza una rete autostradale, una rete ferroviaria, l’acqua potabile, queste cose qui, costa. E costa molto. Di conseguenza, non appena si sarà raggiunto il massimo profitto possibile, i privati se ne disferanno volentieri: e chi può acquistare queste cose? Lo Stato, è ovvio. Così si farà l’affare due volte: la prima volta, negli anni ’90, si è comperato per poco; la seconda volta, domani o dopodomani, si venderà per molto.
Lo Stato acquisterà, anche perché nel frattempo si sarà badato a creare un’opinione pubblica favorevole alla statalizzazione. Scommettiamo? Di regola non scommetto mai, per principio: ma su queste cose qui qualche biglietto da dieci ce lo metterei; il problema sarebbe però trovare un bookmaker che accetti la mia puntata, troppo facile, troppo scontato, chi vuoi mai che accetti una scommessa così.

2 commenti:

franz ha detto...

ti piace vincere facile:)

anch'io so lo stesso, energia elettrica, autostrade, ferrovie, telefonia saremo tutti noi a ripagarle n volte.

per tutta questa gentaglia valgano le parole di Bob Dylan:
"And I hope that you die
And your death'll come soon
I will follow your casket
In the pale afternoon
And I'll watch while you're lowered
Down to your deathbed
And I'll stand over your grave
'Til I'm sure that you're dead."

le sottoscrivo in pieno.

Giuliano ha detto...

Il problema è che li votano...ma hai visto Formigoni in tv? Lancia anatemi contro il suo stesso partito, si propone come nuovo, e intanto - vediamo se ricordo la formazione - Gariboldi, Abelli, Prosperini, Pennisi, tutta la giunta ciellina di Desio, le firme false per la lista Formigoni, mamma mia! No, non ce la faccio, sono troppi, troppi, troppi.