giovedì 11 agosto 2011

Le armi per difendersi in casa

L’ultima notizia è di ieri: un uomo ha ucciso sua moglie “durante una crisi di sonnambulismo”. Cioè, prendendo per buona la sua versione (i carabinieri stanno indagando) le ha sparato nel sonno, a letto, svegliandosi poi al rumore dello sparo. La mia domanda è: e se non ci fosse stata in casa nessuna pistola?
Una buona risposta potrebbe essere quello che dicono i medici e i criminologi, cioè che per uccidere una persona con il coltello o soffocandola bisogna essere molto determinati, insistere, oppure avere una particolare perizia anatomica, sapere dove colpire, eccetera. Insomma, non è facile: con un’arma da fuoco, invece, ci si mette un attimo.
Notizie come questa ne arrivano ogni settimana, non conosco la media esatta ma è qualcosa di impressionante. Notizie come questa durano lo spazio di un attimo, in tv e sui giornali: la prima di cui mi ricordo, e che ho purtroppo constatato di persona, riguarda un signore che lavorava nella prima ditta in cui ho messo piede (avevo 17 anni, un’estate). Quest’uomo aveva una figlia molto bella, sui quindici anni, che morì per uno sparo fuggito dal fucile del padre, appassionato d’armi: io lo sapevo perché ne avevamo parlato insieme, e avevo anche intravisto la ragazza, ovviamente senza dimenticarla. Rivedere le loro foto sul giornale mi aveva sconvolto, e non poco: era un padre che amava moltissimo sua figlia, e il suo volto, baffoni compresi, mi torna alla memoria ogni volta che leggo di queste notizie, un figlio che ritorna a casa tardi scambiato per un ladro (“gli sparo io, al ladro, prima!”), un carabiniere o una guardia giurata che mostrano l’arma alla fidanzata ("queste cose succedono a chi non è esperto"), un bambino che gioca con il fucile del padre ("a me non succede, io ci so fare, mica come quelli là")... Tragedie orribili, infinite. Nel frattempo, i ladri continuano a rubare, i delinquenti continuano a delinquere.

Servono davvero le armi in casa? In casa mia non ce ne sono mai state, salvo un fucilino ad aria compressa, di quelli da tiro al bersaglio, magari da caricare coi piumini, che mio padre nascondeva accuratamente e che tirava fuori ogni tanto per sparare a qualche barattolo. Per tenere quel fucilino serviva una carta timbrata, ogni tanto quel foglietto ormai antico mi torna in mano; ho chiesto ai carabinieri se devo fare qualcosa, hanno controllato, mi hanno detto che va bene così.
Però Mr. Breivik, il neonazista di Oslo, aveva il porto d’armi: scriveva pazzie su internet da parecchi anni, ma nessuno è andato a controllare. Anche quell’ex tiratore scelto di un paese vicino a Roma, un paio d’anni fa, che aveva in casa un arsenale (lanciafiamme compreso) e si è messo a usarlo contro i passanti, aveva il porto d’armi. Lo avevano prepensionato perché si erano accorti che aveva qualche problema, ma il porto d’armi glielo avevano lasciato: è un hobby, un tipo di collezionismo, uno sport, cosa vuoi che sia...
In USA queste cose (tipo il liceale che si vendica sui professori e sui compagni di classe, il licenziato che fa strage sul posto dove lavorava, eccetera) succedono spesso, perché lì la vendita delle armi è facilissima; da noi ci sono molte limitazioni, ma c’è anche chi vorrebbe toglierle e spinge per avere le armi in casa, e che siano tante. Uno di questi è un ex assessore della Regione Lombardia, assessore alla gioventù (nientemeno): si chiama Piergianni Prosperini, ex Lega Nord, ex AN poi passato al PDL, in piena carica mentre fu arrestato. Prosperini aveva un suo spazio costante sulle tv locali, in trasmissioni molto seguite: diceva che lui a sua figlia aveva regalato un fucile quando aveva compiuto dodici anni, che avere armi era bello, e lo diceva tutte le sere o quasi, con grande enfasi. Non ci crederete, lo so che sembra una barzelletta, ma tra i motivi dell’arresto e tra le inchieste in corso su Prosperini c’è anche – oltre alle più consuete mazzette – lo spaccio d’armi con la Somalia. Vendere armi fa guadagnare tanto, e non è certo una novità.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Allora visto la prima causa di morte sono gli incidenti stradali se non ci fossero auto e moto , vedi quanti morti in meno sei proprio un fenomeno..

Giuliano ha detto...

mi chiedo spesso, infatti, cosa ci fanno in giro le Porsche, le Ferrari, le BMW, i suv, le moto superveloci... con tutti i limiti di velocità, i tutor sempre più invasivi, bisognerebbe vietarne la circolazione.
Sto parlando con un fan di Breivik, immagino.

Giuliano ha detto...

aggiornamento all'aprile 2015: dopo la strage al Tribunale di Milano, cominciano a uscire articoli che parlano del pericolo rappresentato da chi ha armi in casa. Pare che anche Renzi (presidente del Consiglio) si stia interrogando in proposito...
Le stragi in casa (mogli, figli, colleghi, passanti) sono ormai così frequenti che si fa fatica a tenerne il conto, ed è orribile pensare che ci stiamo facendo l'abitudine. Certo è più comodo dare la colpa di tutto agli extracomunitari, magari al disgraziato che impazzisce e prende la gente a picconate per strada: ma la realtà, purtroppo, è che i pazzi che fanno stragi sono quasi tutti "dei nostri", magari anche lombardi doc. Per chi non volesse crederci, consiglio una rilettura della cronaca degli ultimi due o tre anni, o magari anche solo degli ultimi quindici giorni. Le armi in casa?