mercoledì 5 agosto 2009

L'eredità di Re Silvio

Per chi non segue l'opera, sarà necessario ricordare che Katia Ricciarelli è stata una grande promessa della lirica, 30-35 anni fa; poi quelle promesse le ha mantenute solo in parte, e - a quel che mi risulta - non canta un'opera intera in palcoscenico da 10-15 anni. Insomma, la signora Ricciarelli in questi ultimi 10-15 anni ha fatto altro, e ce ne siamo tutti fatti una ragione. Ma, da vecchio appassionato d'opera, mi viene sempre un sussulto quando la sento definire "la regina della lirica", come capita spesso in questi giorni nei quali l'ex signora Baudo partecipa ad un reality show in televisione.
Questa inesattezza, di per sé piccola ma molto ripetuta in tv, è solo una delle tante informazioni raffazzonate o taroccate che vengono rifilate agli spettatori disattenti e - cosa molto più grave - anche ai giovani e ai bambini. Un'imprecisione che stona molto, soprattutto parlando di musica. La musica confina, o forse coincide, con la matematica: essere esatti, andare a tempo e tenere la nota giusta, è indispensabile. Ma non è solo la lirica: sono riusciti a taroccare anche il calcio, in tv. Ho appena finito di leggere sull'Espresso un'intervista a Fabio Capello (non il primo che passa per strada, dunque) che si lamenta del modo in cui vengono fatte le riprese delle partite. Prima c'erano tre telecamere e si riusciva a seguire l'azione, oggi le telecamere sono infinite e non si riesce a capire come giocano le squadre in campo, e spesso non si sa più nemmeno dove sono i calciatori, se a metà campo o in area, se a destra o a sinistra oppure al centro: perché la ripresa tv è diventata un'orgia continua di stacchi e di primi piani. Così le partite in tv, oggi, si riducono spesso a primi piani di sputi, insulti, calcioni nelle caviglie, e a infiniti replay di presunti fuorigioco. Ma nessuno pare lamentarsene, in questa tv firmata - da un quarto di secolo - più da Berlusconi che da altri. Quando io avevo 18 anni e cominciavo a interessarmi all'opera e al teatro, la tv (con solo due-tre canali, tra l'altro) faceva davvero da servizio pubblico, ed era abbastanza facile vedere concerti, opere, teatro di prosa, eccetera: se qualcosa cominciava a piacerti, c'erano abbastanza informazioni per continuare. Oggi abbiamo 54 canali tv ed è scomparso tutto, a meno di non andare sulle tv a pagamento, ma anche lì non è così facile. Bisogna proprio andarsele a cercare, certe cose: oggi, con le nuove tecnologie, per un bambino è molto più facile vedere un film porno che un'Aida dall'Arena di Verona, ed è tutto dire.
Ma fermo subito lo sfogo che stava per partire, e scrivo questo post solo per denunciare, per l'ennesima volta, il pressappochismo e il lavaggio del cervello effettuato da chi dice di non aver mai mischiato gli affari con la politica, e che magari si erge a paladino dei valori cristiani. Per le tv commerciali quello che conta sono solo i soldi, che arrivano attraverso gli spot, e tutto il resto non conta. Quindi ben vengano gli sputi al rallentatore dei calciatori invece delle partite, e ben vengano le caricature di tenori (Al Bano, per esempio) invece dei tenori veri (Juan Diego Florez, magari), e le ex cantanti in disarmo a fare la caricatura del soprano (un soprano da barzellette, da quel che si vede in tv, e un pessimo servizio alla lirica). Ho fatto due esempi, ma se ne potrebbero fare mille, in ogni campo della nostra vita: e la politica è la prima vittima, ovviamente. Ormai il danno è fatto e ben radicato, e dalle berlusconaggini non ci libereremo più, anche se il responsabile dello scempio della cultura italiana, quello che voleva mettere Mike Bongiorno fra i senatori a vita, dovesse perdere le elezioni (io ne dubito ancora, intrecciamo le dita e speriamo). PS: L'altra sera, da Roma, Mariella Devia dava lezioni di canto interpretando un'opera di Donizetti: e Mariella Devia ha la stessa età della Ricciarelli. Non è "famosa" perché non appare in tv, e non appare in tv perché i professionisti veri, quelli seri, non hanno tempo di andare in tv: o studiano o sono in teatro a cantare. E, nel caso in cui si sentisse il bisogno di individuare una Regina della Lirica (cosa non del tutto necessaria), penso proprio che si dovrebbe andare a trovare Mirella Freni a Modena. Ma, nel caso lo si volesse fare, Mirella Freni ci accoglierebbe con una bella risata, e - da brava emiliana - ci risponderebbe di lasciar pur là, che lei non ha tempo da perdere con queste cose.
Giuliano 28 marzo 2006

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