Aveva una voce profonda e bella, da contralto vero: la voce più bella che si possa trovare in una donna. Era molto di più di una bella voce, di belle voci ce ne sono state tante e tante altre sono venute dopo; e aveva anche dei limiti che i critici non hanno mancato di rimarcare, difficoltà in zona acuta, qualche piccolo problema di pronuncia nell'italiano e nel tedesco. Ma l'emozione della voce di Kathleen Ferrier è qualcosa che va oltre il canto, sembra provenire da lontano, da così lontano (nel tempo e nello spazio) che non è possibile quasi immaginare: qualcosa di soprannaturale per dolcezza e profondità. In alcuni dischi ho trovato anche registrazioni della sua voce mentre parla, ed anche qui non riesco ad ascoltare la sua voce senza commuovermi, e so che capita a molti.
Come in tutte le favole, e in tutte le storie belle e tristi come questa, manca un particolare, un dettaglio importante: Kathleen Ferrier era molto bella, alta e forte, molto inglese, e a vederla nelle foto la si direbbe un'attrice del cinema più che una cantante d'opera.
(nell'immagine, Kathleen Ferrier con Bruno Walter)

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