sabato 1 agosto 2009
Looney Tunes
C'è una musica che ascolto più volentieri delle altre: dura meno di dieci secondi, ed è sempre la stessa da una sessantina d'anni, ma continua a piacermi come la prima volta. E' lo stacchetto che apre i cartoni animati della Warner Bros., e che sicuramente vi sta già rimbalzando per la testa al solo sentirlo nominare.
La musica è di Carl Stalling (1891-1972), che ha legato il suo nome quasi soltanto ai cartoons: prima con Walt Disney, solo due anni agli inizi del sonoro, e poi con tutta la stagione d'oro del Gatto Silvestro, Bunny, Daffy Duck, insomma tutta la festa che ben conosciamo (una delle cose per le quali siamo stati fortunati di vivere nel Novecento, per dire le cose come stanno).
Il lavoro principale di Stalling era di scegliere le musiche in base al soggetto del cartone animato; poi c'era un altro signore (Mel Blanc) che faceva tutte le voci ma proprio tutte, dal canarino Titti a Bugs Bunny in persona: difficile da crederci ma è proprio così. Il risultato è il sonoro dei cartoni della Warner, che nell'originale ha del miracoloso per la perfezione e per la scelta dei tempi, nonché per gli arrangiamenti. Il doppiaggio italiano è molto ben fatto, ma l'effetto Stalling si perde.
Confesso che mi piacciono tutti, almeno quelli compresi fra l'inizio del sonoro, ancora con il dixieland, e il 1958, anno in cui Stalling si fece da parte; e anche gli inizi degli anni 60, quando l'impronta di Stalling era ancora forte. Poi qualcosa si è rotto, e i cartoni animati sono sempre belli ma quella magia non c'è più.
Difficile dire quale è il mio preferito. Dovendone scegliere uno, forse prenderei quello dove Gatto Silvestro fa una serenata notturna sul muro di cinta della casa di Taddeo, che gli risponde tirandogli ogni genere di oggetto perché gli impedisce di dormire. C'è di tutto: dal jazz a Bing Crosby, passando per una meravigliosa citazione del concertato della "Lucia" di Donizetti. E vedere come i gatti amici di Silvestro cantano "Chi mi frena in tal momento" è veramente impagabile, perciò ringrazio ancora Stalling e tutti quelli che lavoravano con lui. Grazie infinite, vecchio Carl.
(Giuliano, agosto 2003)
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