Nel 1962 ebbe successo mondiale una canzoncina adolescenziale, che si chiamava "Love me do": ad ascoltarla oggi pare incredibile, ma all'epoca fu messa all'indice da varie emittenti radiofoniche, compresa la nostra. Il gruppo che la eseguiva erano i Beatles, e anche loro facevano scandalo, per le loro pettinature e per il loro abbigliamento. Non posso farvi ascoltare Love me do, ma se guardate la foto di copertina e le pettinature dei Beatles vi sembrerà strano che li si potesse chiamare "capelloni". Eppure era così, e anche le canzoncine successive a Love me do, ben prima del 1968, furono classificate come cacofoniche e inascoltabili. In seguito i capelli diventeranno davvero molto lunghi, e le canzoni diventeranno sempre più importanti e "rumorose": ma quando i Beatles, e gli altri complessi dell'epoca, fecero scandalo le cose stavano così.
Mi sono tornate in mente queste immagini quando, in questi giorni, si è ripreso a parlare del '68, e lo si è fatto per lo più in termini assai negativi, come se fosse la fonte di tutti i mali successivi. Certo ci sono stati molti eccessi, e nessuno lo nega: ma qualcuno vorrebbe tornare in un mondo dove delle pettinature così possono dare scandalo? E ancora: sarebbe stata possibile, in quell'epoca, l'attuale programmazione tv delle reti Mediaset? Insomma, di domande se ne potrebbero fare tante, anche più serie di queste, ma quel che è certo è che il '68 è stato davvero uno spartiacque, uno di quegli eventi storici che fanno parlare di un prima e di un dopo.
Per quanto mi riguarda, io nel '68 ho fatto le tonsille (avevo 10 anni) , e anche in seguito non mi sono mai dato molto da fare. Ma molti di quelli che ne hanno scritto sui giornali per parlarne male invece c'erano, e magari erano anche in prima fila a far casino...
Fango bollente - Vittorio Salerno
1 giorno fa
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