(Jean Michel Folon, da Repubblica del 22.9.2005)
Mi ero abituato all’idea di avere Folon tra i miei contemporanei. Lo conoscevo ormai da tanti anni e, come per tutti, era stato amore a prima vista. Mi piaceva l’idea, anche nei momenti più bui (come questo che stiamo passando) che Jean Michel Folon fosse da qualche parte, in quello stesso momento, a dipingere qualcosa di bello. Perché di sicuro era qualcosa di bello, quello che Folon stava dipingendo; bello come la colomba della pace che ci tiene compagnia da tanto tempo, per esempio: una delle tante colombe dipinte da Folon.
Giuliano, 20.10.2005

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