Me l’avevano insegnato, ed era anche piuttosto facile: bastava mettere il cagnotto fra due dita, premere leggermente, ed ecco che dalla parte posteriore sporge qualcosa come un peduncolo, normalmente invisibile, sul quale è facile infilare l’amo: un amo piccolo, s’intende. Mica ci si pescano i pescispada, con i cagnotti.
Il cagnotto è la larva della mosca comune: non è un nome scientifico, ovviamente. Siamo ai margini del dialetto; qui in Lombardia qualcuno dice anche “cagnone”, non so nelle altre parti d’Italia. Il cagnotto fa impressione, lo so: ma in fin dei conti non è la cosa peggiore da tenere tra le mani, è di un bel bianco e appare sempre pulito e tirato a lucido, a meno che non sia malato.
E’ decisamente brutto quando diventa pupa, di color marrone: ma un marrone brutto, è proprio pelle secca, ma tendente al marcio: non come i bruchi delle farfalle, che escono con delicatezza a nuova vita dalle loro spoglie mortali. La mosca, nera e invadente, molto vitale e rumorosa, ha ben poco a che vedere con il cagnotto, mai si direbbe che si tratta dello stesso animale. Anche in questo, i bruchi delle farfalle sono quantomeno colorati, vistosi; ma il cagnotto no, è timido e ritroso, silenzioso, bianco e morbido tanto quanto la mosca è nera e pelosa, ronzante e rumorosa, e dura di pelle. Tutto il contrario della farfalla, quindi: anche le farfalle sono pelose, ma in un altro modo, esteticamente più gradevole. Le farfalle (e molte api, e i bombi) hanno un pelo morbido e soffice come quello dei gatti, e forse ancora di più. Se fosse possibile fare pellicce con il pelo dei bombi e delle falene, i visoni e le volpi potrebbero vivere più tranquilli.
Ma poi, a cosa serve la mosca? Se lo chiedevano gli inglesi in una famosa filastrocca:
The Lord in his wisdom made the fly,
and then forgot to tell us why.
In effetti, nessuno sa a cosa servono le mosche adulte, se non a dar fastidio. Il cagnotto invece no, al di là dello schifo che può farvi (schifo più che giustificato, vista la vita che conduce) è uno di quelli che tengono in ordine il mondo. Il cagnotto vive nella putrefazione, ma a guardarlo bene lui è sempre pulito; e può sembrare un paradosso, ma in tempo di guerra (tempi estremi) capitava che i medici usassero i cagnotti per tenere sterili le ferite, ed evitare che si formasse il pus. Non è un bell’argomento, lo so; e del resto questa mosca che ronza qui in giro è davvero fastidiosa. La guardo un momento: velocissima, agile, attenta, vitalissima. Gli ingegneri militari darebbero non so cosa per avere un aereo o un elicottero che si muove in questo modo. Un vero miracolo della creazione.
Un miracolo, ma io la schiscio lo stesso, e che il Signore mi scusi ma c’è un limite anche alla pazienza umana.
(il dipinto è del Guercino, "et in Arcadia ego")
Antonio MONTICO
9 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento